M. Hewson: quanto il quantitative easing è prezzato dal dollaro?
In vista delle prossime riunioni del Fondo monetario e del G7, quando la questione della debolezza del dollaro dominerà la scena, Michael Hewson di CMC Markets sottolinea come sui mercati domini la paura di una svalutazione volontaria del biglietto verde da parte degli Stati Uniti, con il risultato “di mettere pressione alle valute dei mercati emergenti, ai quali gli investitori si rivolgono in cerca di alti rendimenti”. Appena i Paesi emergenti hanno iniziato a prendere contromisure per arginare l’apprezzamento delle proprie valute, si sono creati i presupposti, rileva Hewson, per una “guerra delle valute”.
L’analista di CMC sottolinea che a questo punto la domanda fondamentale, sulla base della velocità con la quale il biglietto verde ha perso terreno, è “quanto l’allentamento quantitativo è già prezzato dal dollaro?”. Per Hewson la risposta del mercato ai dati di questo pomeriggio potrà darci una misura di quanto quantitative easing è incluso nelle attuali quotazioni. Le buste paga sono attese in crescita di 5 mila unità, con il solo dato riferito al settore privato che dovrebbe evidenziare un rialzo di 75 mila. Il tasso di disoccupazione è invece pronosticato in crescita dal 9,6 al 9,7 per cento.
Nonostante i minimi da 8 mesi e 15 anni toccati ieri contro euro e yen, il dollaro nella seduta di ieri è riuscito a pareggiare le perdite, ed in questo momento, in attesa dei dati più importanti della settimana, scambia in quota 1,3878 nell’eur/usd e 82,440 yen. Secondo Hewson se l’euro/dollaro dovesse esser superare quota 1,4025, che ieri ha tenuto (massimi da febbraio), il nuovo target sarebbe 1,4195, massimo dal 25 gennaio.