Notizie Notizie Italia Lunedì nero a Piazza Affari, il FTSE Mib torna ai valori del maggio 2010: la via di uscita legata alla manovra

Lunedì nero a Piazza Affari, il FTSE Mib torna ai valori del maggio 2010: la via di uscita legata alla manovra

11 Luglio 2011 15:07

Non ha sortito gli effetti sperati la nuova regolamentazione sulle vendite allo scoperto varata nella serata di ieri dalla Consob. Per Piazza Affari è stato un lunedì se possibile ancora più nero del venerdì che aveva chiuso la precedente ottava.


L’indice FTSE Mib è arrivato a perdere in giornata il 4,60% per assestarsi sui valori di oltre un anno fa, ossia del maggio 2010, mentre lo spread tra i rendimenti di Btp italiani e Bund tedeschi ha raggiunto un nuovo massimo dall’introduzione dell’euro a 300 punti base. Il tutto condito da una raffica di sospensioni al ribasso che ancora una volta hanno interessato soprattutto i titoli del settore bancario, in particolare Intesa Sanpaolo e Unicredit.  


“L’Italia in queste ore è vittima di speculazione sui mercati finanziari per una serie di diversi motivi, commenta Alessandro Capuano, Head of IG Markets Italia: possiede il terzo debito pubblico più elevato al mondo, il Governo sta approntando la manovra finanziaria a fronte della quale i mercati preferirebbero la rapidità del voto di fiducia al classico iter parlamentare, la recente sentenza sul Lodo Mondadori fa apparire la leadership di Berlusconi ulteriormente indebolita”.


Che di vero e proprio attacco all’Italia si possa parlare risulta evidente anche dalla provenienza degli ordini di vendita, in prevalenza – segnalano dalle sale operative – esteri. “Ciò che abbiamo visto sui mercati finanziari – spiega ancora Capuano – è molto simile a quanto accaduto lo scorso 24 giugno: elevata attività ribassista sui titoli bancari, ordini girati su MTF e dark pool, la grande maggioranza di questo tipo di ordini proveniente dall’estero. La speculazione sta causando un allargamento dello spread Btp/Bund attraverso l’acquisto di cds e la contestuale attività di short dei titoli bancari maggiormente esposti rispetto al debito italiano”.


Determinante appare ora la coesione politica, anche all’interno della stessa maggioranza di Governo per l’approvazione in tempi rapidi e in maniera rigorosa della manovra economica. Prova ne è la forza con cui il cancelliere tedesco Angela Merkel ha esortato oggi l’Italia a lanciare con urgenza segnali di riforma dei conti pubblici. “Noi ci aspettiamo che dopo la definitiva approvazione della manovra le attuali tensioni sui mercati diminuiscano – conclude Capuano – devono essere tuttavia garantiti sia i tempi di approvazione della legge, sia il mantenimento delle decisioni anche sucessivamente all’iter parlamentare, in quanto i mercati manterranno un’elevata soglia di attenzione sull’attuazione del provvedimento. L’italia ha però storicamente dimostrato di regire in maniera rapida a manovre correttive anche pesanti”.


Un intervento politico che a questo punto appare sempre più di fondamentale importanza anche per evitare nuovi commenti negativi da parte delle agenzie di rating. Questa mattina la quarta potenza mondiale nel settore del rating, la cinese Dagong, ha reso noto di aver posto sotto osservazione il merito di credito italiano per un possibile declassamento.