Lunedì nero per Piazza Affari, Fiat e bancari nell’occhio del ciclone
Avvio di ottava denso di nuovi per i mercati finanziari. Piazza Affari si è uniformata al pessimo umore del mercato in questa penultima seduta del mese di marzo che ha sancito il ritorno prepotente delle vendite sulle Borse dopo 3 settimane di rialzi. Ha pesato fortemente la frenata dell’amministrazione Obama circa nuovi sostegni per i colossi auto Gm e Chrysler. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha rimarcato come la bancarotta è un’opzione per i due gruppi di Detroit se non riusciranno a mettere a punto piani di riassetto credibili che giustifichino nuovi aiuti di Stato. In chiusura di contrattazioni l’indice S&P/Mib ha ceduto il 6,57% a quota 15.269 punti.
La criticità della situazione per il settore auto ha inciso su Fiat che ha lasciato sul terreno oltre 9 punti percentuali riportandosi sotto la soglia dei 5 euro. Obama nel suo discorso sul settore auto ha rimarcato come per Chrysler la via da percorrere sia quella di un accordo con Fiat che porti alla costruzione di auto più efficienti. In tal caso gli aiuti a Chrysler potrebbero essere fino a 6 mld di dollari. A pagare dazio sono stati anche soprattutto i testimonial del comparto bancario. A fine giornata sul parterre di Piazza Affari il titolo Unicredit ha ceduto il 12,58%, tra i peggiori performer insieme a Banco Popolare (-12,85%) e a Mps (-9,36%). Unici titoli dell’S&P/Mib a contenere le perdite nella giornata odierna sono stati Snam Rete Gas (-0,32%) grazie alle sue caratteristiche di titolo difensivo e Mondadori (-0,42%).
Allargando lo sguardo all’intero listino milanese giornata da incorniciare per Seat che nel giorno d’avvio dell’aumento di capitale da massimi 200 mln di euro ha visto il proprio valore in Borsa salire del 151,55% a 0,61 euro. L’aumento di capitale prevede l’offerta di azioni Seat nel rapporto di 226 nuove azioni ordinarie ogni 5 azioni ordinarie e/o di risparmio possedute. Il prezzo di emissione è stato fissato a 0,106 euro per azione.