Lisbona paga caro il successo dell’asta. Non sostenibile nel lungo termine per esperti

Il Portogallo vende a caro prezzo la pelle. Con una domanda pari a 2,6 volte l’offerta l’Agenzia del debito portoghese Igcp è riuscito a collocare questa mattina sul mercato tutto l’ammontare dei titoli a sei mesi che si era prefissato, ma i costi di finanziamento continuano a salire vertiginosamente. Il Tesoro ha mandato in porto il primo collocamento di titoli del 2011 per un ammontare di 500 milioni di euro, con scadenza a sei mesi. Ma il prezzo ha pagato è stato carissimo.
I rendimenti sono, infatti, balzati al 3,686%, in rialzo dal 2,045% offerto nell’asta dello scorso primo settembre. Se rimettiamo indietro le lancette dell’orologio a un anno fa l’interesse pagato era solo dello 0,592%. Numeri che la dicono lunga sull’apprensione con cui gli investitori internazionali stanno seguendo gli sviluppi della crisi del debito in Portogallo.
Insomma il risultato dell’asta di oggi che segnala come il costo del debito di Lisbona è destinato a schizzare in alto – come già avvenuto nel 2010 per Grecia e Irlanda prima del piano di salvataggio – è un campanello d’allarme preoccupante, dal momento che il Tesoro portoghese quest’anno si troverà a rinegoziare debito in scadenza per almeno 20 miliardi di euro. I primi pagamenti sono previsti per aprile e giugno prossimi, per un totale di circa 9,5 miliardi di euro, anche se quest’anno il fabbisogno di rifinanziamento per il Tesoro di Lisbona potrebbe essere minore fino a 3 miliardi di euro rispetto al 2010.