Notizie ETF L’industria degli ETF non conosce crisi

L’industria degli ETF non conosce crisi

Pubblicato 26 Gennaio 2012 Aggiornato 26 Settembre 2022 08:39

La crisi del debito ha pesato sull’andamento del mercato degli ETF nel 2011 che ha comunque inanellato un altro anno con asset in crescita. L’ETF Landscape Industry Highlights sull’andamento del mercato degli Exchange Trade Product (ETP) evidenzia come 2011 si è chiuso con un patrimonio in gestione di 1.525 miliardi dollari, in crescita del 2,9% dai 1.482 miliardi dollari alla fine dell’anno 2010. Nel 2011 gli afflussi netti sono stati pari a 151,9 miliardi dollari. Il rapporto redatto dal BlackRock Investment Institute evidenzia come il mercato statunitense degli ETF rimane di gran lunga quello più rappresentativo con oltre un miliardo di asset in gestione e una crescita annua che è stata del 5%. Andamento opposto per l’Europa che ha pagato il fatto di essere l’epicentro della crisi del debito. Nel vecchio continente il patrimonio in gestione ammonta a 298,5 miliardi dollari a fine 2011, pari al 19,6% degli AUM globali e in diminuzione del 5,3% rispetto al 2010. Di contro il numero di prodotti ha continuato a crescere con 258 nuovi prodotti lanciati e 47 delisting.

Voglia di reddito fisso, tengono gli ETF sui mercati sviluppati
La crisi del debito ha portato soprattutto nella seconda metà del 2011 a forti afflussi sugli ETP a reddito fisso, l’asset class a più rapida crescita con un patrimonio in gestione di 258 miliardi dollari (+24,4% rispetto alla fine del 2010). Hanno tenuto gli ETF sull’azionario dei mercati sviluppati (+3,3% con una raccolta netta di 93 miliardi dollari) che, al netto della negativa performance dei mercati pari a 65,5 miliardi dollari, ha portato ad un incremento netto del patrimonio gestito di 27,7 miliardi dollari. Debole invece gli ETF sull’azionario dei mercati emergenti che ha registrato una forte contrazione del 18,7%,a causa del rendimento negativo del mercato pari a 43 miliardi di dollari e rimborsi di 1,8 miliardi di dollari nel corso dell’anno.

Mercato europeo degli ETF con ancora ampi margini di sviluppo
“L’anno 2011 è stato un banco di prova per l’industria degli ETF che hanno dimostrato ancora una volta di esser strumenti solidi e trasparenti”, ha commentato a ETF News il managing director di State Street Global Advisors, Danilo Verdecanna. “Molti sono i regolatori e le normative a livello europeo che si stanno occupando di ETF – ha aggiunto Verdecanna – e sicuramente questa fase di investigazione porterà ad una maggiore chiarezza su come gli ETF dovranno essere in futuro”. Source, emittente specialista nella fornitura di ETP per gli investitori europei, vede per quest’anno la liquidità dei mercati destinata ad assumere una rilevanza ancora maggiore per gli investitori. “Lo scambio di ETF sulle piazze finanziarie rappresenta attualmente il 5% dei volumi degli scambi azionari contrattati in Europa, rispetto al 25% negli Stati Uniti – rimarca la nota di Source sul mercato degli ETP – con la frammentazione in più borse e su più valute che ha penalizzato la crescita del mercato europeo. Gli investitori sembrano comunque intenzionati a ricorrere sempre più spesso agli ETF come ad uno degli strumenti chiave per l’implementazione della loro asset allocation”. Dal punto di vista normativo, le autorità di regolamentazione hanno chiesto la creazione di una base consolidata “che, però, difficilmente vedrà la luce nel 2012”. “Uno sviluppo della liquidità e della trasparenza resta tuttavia vitale per il mercato”, è l’opinione di Source. A livello globale le previsioni sono improntate sulla crescita. L’ETF Market Review & 2012 Outlook curata da Deutsche Bank, in uno scenario neutrale con una crescita dei prezzi degli asset del 5% e nuovi afflussi per 161 mld di dollari, stima una crescita degli asset globali pari al 17% rispetto ai livelli di fine 2011 con un range +10%/+20% legato a come si muoveranno i mercati azionari nel corso del 2012.