La Libia sale ancora in Unicredit, CariVerona scende e inizia la marcia per rinnovare il board
Inizia oggi la marcia verso il rinnovo della Fondazione CariVerona, primo azionista italiano di Unicredit. Nella città scaligera si riunisce infatti il Consiglio Generale dell’ente guidato da Paolo Biasi per il rinnovo di 25 membri su 32. E la Lega Nord, dopo mesi di proclami, è pronta ad aumentare la sua influenza all’interno della Fondazione. Le candidature per il nuovo Consiglio Generale saranno infatti espressione degli enti locali, in un territorio in cui il Carroccio è fortemente radicato.
Sicura espressione leghista saranno 8 candidati: 4 nominati dal sindaco di Verona, 1 dal sindaco di Legnano, 1 dal presidente della provincia di Vicenza e 1 dal sindaco di Feltre. Gli altri componenti che andranno a formare il Consiglio Generale saranno così designati: 1 dal presidente della provincia di Verona, 1 dal sindaco di Vicenza, 1 dal sindaco di Bassano del Grappa, 1 dal sindaco di Mantova, 1 dal sindaco di Belluno, 1 dal sindaco di Pieve di Cadore, 1 dal sindaco di Ancona, 1 dal presidente della CCIAA di Verona, 1 dal presidente della CCIAA di Vicenza, 1 dal Vescovo di Verona, 1 dal Vescovo di Vicenza, 1 dal Vescovo di Belluno-Feltre, 2 dal rettore dell’Università di Verona.
La morsa politica sulla Fondazione dovrebbe stringersi intorno alla metà di ottobre, quando il rinnovato Consiglio Generale si riunirà per nominare il nuovo Consiglio di amministrazione e il presidente, che hanno il vero potere sulle scelte della partecipazione nell’istituto di piazza Cordusio. Ieri, intanto, l’ente scaligero ha annunciato di aver diminuito la propria quota in Unicredit al 4,63% dal precedente 4,98%. Una discesa dello 0,25% che rappresenta un controvalore di circa 100 milioni di euro. Una mossa che la Fondazione ha definito di “puro trading” e che, apparentemente, non è da collegare ai recenti rafforzamenti libici nel capitale della banca guidata da Alessandro Profumo.
Rafforzamento che non è ancora concluso. Secondo quanto riportato questa mattina dal Sole 24 Ore, la Lybian Investment Authority (Lia) ha comprato un altro 0,5% di Unicredit, portando la sua partecipazione al 2,59% dal precedente 2,075%. Il nuovo acquisto, a detta del quotidiano di Confindustria, sarebbe già stato comunicato alla Consob. Quest’ultima, a fine agosto, ha aperto un dossier sui rapporti tra Unicredit e Libia dopo che la Lia si è aggiunta al 4,61% già detenuto dalla Banca Centrale di Tripoli. L’inchiesta vuole verificare se i due soggetti abbiano agito in modo autonomo uno dall’altro, altrimenti si sarebbe sforato il tetto del 5% al possesso di ogni azionista. A questo proposito, il Governo libico ha dichiarato di aver fornito elementi “comprovanti dell’effettiva indipendenza delle istituzioni, tra le quali non ci sono accordi”. Tripoli ha inoltre definito il rafforzamento in Unicredit “strategico e di lunga durata”.