Notizie Notizie Mondo L’Europa riduca drasticamente i consumi di gas. Birol (AIE) indica i passi da fare in vista di un inverno ‘lungo e duro’

L’Europa riduca drasticamente i consumi di gas. Birol (AIE) indica i passi da fare in vista di un inverno ‘lungo e duro’

18 Luglio 2022 15:17

L’Europa deve ridurre drasticamente il consumo di gas naturale nei prossimi mesi per prepararsi a quello che potrebbe essere “un inverno lungo e duro”, ha affermato il numero uno dell’Agenzia internazionale dell’energia, Fatih Birol. Sebbene l’Unione Europea ha fatto alcuni progressi diversificando le fonti di gas naturale rispetto le forniture della Russia, la questioni della ripartenza dei flussi dal paese rimane altamente incerta, non é esclusa nemmeno l’interruzione completa, ha affermato Fatih Birol in un commento che delinea le misure che l’Europa deve adottare per evitare un grave crisi del gas questo inverno.

L’avvertimento di Birol arriva durante questa ondata di caldo che sta esacerbando la peggiore crisi energetica europea degli ultimi decenni, creando un‘eccessiva richiesta di generazione di gas per mantenere fresche le case e le aziende.

Le forniture di elettricità sono scarse perché l’aria calda riduce l’energia eolica, l’aumento della temperatura dell’acqua ostacola la produzione delle centrali nucleari e il calo del livello dei fiumi interrompe l’approvvigionamento di carbone alle centrali elettriche.

Affidarsi ad altri fornitori di gas non sarà sufficiente

Secondo Birol, affidarsi a fornitori alternativi di gas non sarà sufficiente per evitare la crisi. Anche se Norvegia e Azerbaigian spediscono tutto ciò che possono, le consegne dal Nord Africa sono vicine ai livelli dell’anno scorso e le importazioni di gas naturale liquefatto sono già a livelli record.

Secondo l’IEA, nei prossimi tre mesi devono essere risparmiati altri 12 miliardi di metri cubi, ovvero l’equivalente di circa 130 navi cisterna di GNL.

“Il primo passo immediato per riempire lo stoccaggio di gas europeo a livelli adeguati prima dell’inverno è ridurre l’attuale consumo di gas in Europa e mettere in stoccaggio il gas risparmiato. Alcuni di questi stanno già accadendo a causa dei prezzi del gas altissimi, ma è necessario di più”, prosegue Birol. “Sono necessarie ulteriori riduzioni significative per preparare l’Europa a un duro inverno che ci aspetta”.

Anche se l’Europa riesce a riempire i suoi siti di stoccaggio al 90%, c’è ancora un “rischio accresciuto di interruzioni dell’approvvigionamento se si dovesse verificare un taglio completo della Russia“, ha affermato Birol.

I rischi secondo l’AIE sono ancora maggiori se i flussi russi si fermano prima che la regione sia riuscita a garantire quella soglia di stoccaggio.

A marzo l’AIE ha diffuso un piano in 10 punti che potrebbero ridurre di oltre un terzo le importazioni di gas russo e con ulteriori opzioni temporanee dovrebbero più che dimezzare gli attuali consumi, oltre a diminuire le emissioni inquinanti.

Draghi in missione in Algeria, oggi parteciperà al vertice intergovernativo Italia-Algeria

Nonostante la crisi di governo e le successive dimissioni, il premier Mario Draghi é arrivato oggi in Algeri per partecipare al IV vertice intergovernativo Italia-Algeria. La visita, considerata di importanza strategica, mira a confermare il partenariato privilegiato nel settore energetico tra i due Paesi, mentre Mosca minaccia la chiusura totale dei rubinetti del gas. In agenda ci sono anche gli sviluppi della guerra in Ucraina e diversi dossier internazionali come Libia, Sahel e Sahara Occidentale

Ricordiamo intanto che l’Algeria ha deciso di aumentare di altri 4 miliardi di metri cubi le sue forniture di gas all’Italia, a partire da questa settimana. I 4 miliardi supplementari saranno consegnati dalla compagnia nazionale Sonatrach a Eni e ad altri clienti italiani.

Il prezzo del gas europeo in lieve calo

In attesa della presentazione del piano di emergenza della Commissione Europea in agenda questo mercoledì 20 luglio il prezzo del gas registra un calo del 8% (benchmark TTF) a 159 euro a megawattora dopo essere salito fino a quota 220 euro a marzo di quest’anno in seguito alla guerra in Ucraina.