Letta: stop alla rata di giugno dell’Imu. Obiettivo primario è il lavoro
Occupazione, crescita, taglio dei costi della politica e revisione della tassazione sulla prima casa. Sono i temi principali del discorso di insediamento che il premier Enrico Letta ha pronunciato questo pomeriggio alla Camera dei Deputati, per illustrare il percorso del nuovo governo e chiedere la fiducia. Un discorso che arriva all’indomani della cerimonia di giuramento, sconvolta dalla sparatoria in Piazza Montecitorio.
La linea sottile tra crescita e rigore dei conti
Non più solo rigore. Accanto alla necessità di proseguire sul controllo dell’indebitamento e sulla tenuta dei conti pubblici, cammineranno a braccetto le misure per la crescita. “”La situazione economica dell’Italia è ancora grave”, ha ricordato Letta, sottolineando gli sforzi fatti finora e le misure adottate dal precedente governo di Mario Monti. “Il mantenimento degli impegni presi è essenziale”, ha ribadito il presidente del Consiglio, aggiungendo però che “di solo risanamento l’Italia muore. Non possono più attendere le misure per la crescita”. Per delineare questo difficile cammino, Letta ha anticipato che, se otterrà la fiducia, mercoledì inizierà un viaggio in Europa a cominciare da Berlino e Bruxelles.
Obiettivo lavoro
E la crescita passerà innanzitutto dall’occupazione. “La prima priorità del governo sarà il lavoro“, ha annunciato Letta, che ha proposto di ridurre le tasse sul lavoro, soprattutto per neoassunti e giovani e sui contratti a tempo indeterminato, al fine di eliminare la piaga della precarietà. Il presidente del consiglio dei ministri ha poi lanciato un allarme anche sull’occupazione femminile: “bisogna fare di più, perchè siamo ancora lontani dalla media europea. Non siamo ancora un Paese delle pari opportunità”. Infine, proposta l’estensione degli ammortizzatori sociali anche ai precari.
Tassazione
Per quanto riguarda la tassazione sulla prima casa, Letta ha fatto sapere che tra le prime linee guida che il governo intende seguire vi è lo stop al pagamento dell’Imu di giugno in attesa di un confronto e di una revisione della tassazione. Un punto che era atteso e che andrebbe incontro alle richieste del Pdl. Stop anche all’aumento dell’Iva, dal 21 al 22%, che scatterebbe dal primo luglio.
Revisione della politica e dei costi del Palazzo
Un altro impegno lanciato dal governo Letta in Aula riguarderà la ristrutturazione della politica. “La politica ha commesso troppi errori”, ha ammesso il neo-premier, ricordando come alle elezioni di febbraio l’astensionismo è stato di fatto il primo partito. “E’ ora di capirlo: la riduzione dei costi della politica è un dovere di credibilità”. E così tra le proposte ecco che è spuntata quella di eliminare il doppio stipendio per i ministri (in aggiunta all’indennità) e la rivoluzione del sistema di finanziamento della politica, con l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
Il voto di fiducia
Non c’è più tempo, dopo due mesi di stallo, la macchina delle riforme dovrà partire subito. Il presidente del Consiglio si è infatti dato tempo 18 mesi: “se tra 18 mesi non sarà avviato il processo delle riforme istituzionali ne trarrò le conseguenze”. A fine discorso Letta ha chiesto il voto di fiducia, paragonando le sfide che attendono il nuovo governo come “Davide di fronte a Golia”. Il voto, che non dovrebbe riservare sorprese, è atteso questa sera, alle ore 20.00, alla Camera, mentre domani toccherà al Senato.