Letta: se cade governo l’Imu si pagherà. Cgia vede rischio 7 mld di tasse in più
Al pressing del leader del Pdl sulla cancellazione dell’imposta sulla prima casa, ritenuto pilastro fondamentale dell’accordo di governo, Letta ha replicato sottolineando che “per riformare l’Imu c’è bisogno di un governo e di un Parlamento altrimenti l’Imu si pagherà”. Messaggio chiaro quello arrivato dalle rive del Mar Caspio avvertendo gli italiani che in caso di crisi di governo l’Imu continueranno a pagarla secondo le modalità dello scorso anno a partire dalla rata di settembre.
Non si è fatta attendere la controreplica dalla sponda Pdl. Il vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervenendo al Tg1 ha così interpretato il messaggio di Letta: “parole chiare: è evidente che se il governo va avanti l’Imu non si pagherà”.
L’impegno del’esecutivo Letta è di trovare una soluzione per superare l’attuale Imu entro il 31 agosto. Sempre settimane scorsa erano arrivate le 9 soluzioni elaborate dal ministro dell’Economia Saccomanni nelle quali si sottolineava come l’abolizione dell’imposta sulla prima casa non appare giustificabile sul piano dell’efficienza e dell’equità.
Cgia: in caso di caduta dell’esecutivo stangata di fine anno da 7 mld
Nel caso la maggioranza di Governo non dovesse reggere, secondo quanto stimato dalla Cgia di Mestre, il rischio è di un aggravio fiscale per gli italiani nell’ordine dei 7 miliardi di euro. Una stangata concentrata soprattutto nell’ultimo quadrimestre di quest’anno tra il pagamento dell’Imu sulla prima casa, l’aumento dell’Iva e l’applicazione della Tares. “In una fase economica così difficile e con il tasso di disoccupazione destinato a crescere ulteriormente, molte famiglie non sarebbero in grado di reggere questo choc fiscale”, ha sottolineato il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi.