Leonardo (+7%) detta legge sul Ftse Mib anche oggi, mercato tifa per Ipo DRS. Il titolo strega gli analisti (75% dice buy) ma è pure tra i più shortati
L’euforia da vaccino, e non solo, mettono le ali a Leonardo. Anche oggi il titolo veleggia in testa al Ftse Mib con un balzo del 7% circa a 5,4 euro (toccato picco intraday a 5,65 euro). Il colosso della Difesa è stato uno dei più tartassati in Borsa dall’inizio dell’emergenza Covid e anche settimana scorsa gli investitori avevano accolto con un’ondata di ordini di vendita sul titolo i conti del terzo trimestre.
Leonardo ieri è balzata di oltre il +16% e da inizio mese segna +23% (a fine ottobre era scivolata ai minimi dal 2013 rimanendo a fatica sopra quota 4 euro).
L’attività del gruppo italiano è sotto pressione a causa della pandemia riportando un flusso di cassa operativo negativo pari a 2,6 miliardi di euro a fine settembre. A ciò si aggiungono i problemi che riguardano l’amministratore delegato, Alessandro Profumo, sotto pressione dopo la condanna il mese scorso con l’accusa di falsa contabilità e manipolazione del mercato mentre era presidente della Banca MPS.
Raffica di Buy sul titolo e upside ancora considerevole
Tra gli analisti non manca l’ottimismo verso il titolo Leonardo. Dal consensus raccolto da Bloomberg ben il 75% degli analisti dice Buy, mentre il 20% consiglia Hold e solo il 5% dice Sell.
Il prezzo obiettivo medio indicato dagli analisti per Leonardo è 7,82 euro, con un potenziale upside del 49,5% rispetto ai livelli attuali. Gli analisti vedono quindi ancora ampio spazio di ulteriore ripresa dei corsi azionari di Leonardo, che da inizio anno segna un tonfo del 48%, terzo peggior titolo del Ftse Mib Ytd.
Allo stesso tempo si conferma la presenza di molti investitori posizionati al ribasso sul titolo. Dall’ultimo aggiornamento disponibile di Consob sulle posizioni nette corte (PNC), Leonardo risulta il secondo titolo più shortato a Piazza Affari con ben 5 posizioni short aperte per una quota pari al 5,67% del capitale sociale.
Analisti tifano per Ipo di DRS
A spingere gli acquisti su Leonardo contribuisce anche il rumor circa la possibile IPO per la controllata statunitense DRS, da realizzare nel primo trimestre del 2021 quotando al NYSE il 40% del capitale. Così riferisce Bloomberg e la società aerospaziale italiana in una dichiarazione ha confermato che sta valutando l’operazione ma non è stata ancora presa una decisione definitiva.
Leonardo potrebbe vendere una quota del 40% di DRS, valutata a circa 3 miliardi di dollari, hanno aggiunto le fonti sottolineando che il Tesoro ha una partecipazione del 30% in Leonardo.
Il fatturato di DRS è salito del 6,4% a 1,93 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2020, principalmente grazie alle attività legate all’aggiornamento delle attrezzature fornite all’Esercito degli Stati Uniti,. Sebbene questa opzione non fosse stata esplicitata nel business plan di Leonardo presentato nel 2018, gli analisti di Equita Sim ritengono sia uno scenario possibile dato che la cessione di una quota di DRS era già stata ipotizzata nel 2017 dall’allora CEO Moretti prima che concludesse il suo mandato. Inoltre, continuano gli esperti della Sim milanese, ieri sera la società ha poi confermato che questa è una possibile opzione, anche se non è ancora stata presa una decisione formale. Il 100% di DRS venne acquisito nel 2008 per 3, 4 miliardi di euro e dopo anni di risultati in calo nell`ultimo triennio ha registrato una netta ripresa con book to bill medio di >1.1x. “Se confermato il deal a questa valutazione sarebbe molto positivo (a prescindere da considerazione sullo sconto holding applicabile) – concludono gli analisti – in quanto DRS da sola rappresenterebbe l’87% della market cap di Leonardo” e “collocando il 40% raccoglierebbe 1 miliardo di euro, rafforzando la struttura finanziaria e facendo passare in secondo piano i dubbi sul free cash flow (il cui obiettivo 2020 resta sfidante, ma se anche non venisse centrato si tratterebbe solo di slittamento del cash-in al 1Q21 senza rischio di provisions)”.
Anche a detta degli analisti di Mediobanca Securities l’Ipo di Drs rappresenta una ‘win-win solution’. “Sebbene questa non sia la prima volta che emergono questi rumors, riteniamo che l’Ipo di Drs sia la migliore opzione possibile che Leonardo potrebbe proseguire, in quanto consentirebbe al gruppo italiano di ridurre il proprio livello di indebitamento netto – spiegano gli esperti di piazzetta Cuccia -, consentendo alla stessa Drs di crescere in maniera inorganica usando le sue azioni, che probabilmente sarebbero scambiate a multipli più alti rispetto a quelli della controllante. A sua volta, il deleveraging di Leonardo potrebbe supportare una sostanziale rivalutazione delle proprie azioni”.