Legge elettorale: Rosatellum alla conta finale, nuovo flop potrebbe aprire crisi di governo

D-day per la riforma della legge elettorale. E’ da poco arrivato il via libera da parte della Camera anche all’articolo tre del Rosatellum Bis, la nuova proposta di legge per la riforma della legge elettorale. la votazione ha visto 309 voti favorevoli, 87 contrari e 6 astenuti. Anche su questa votazione era stata posta la fiducia. Il passaggio decisivo sarà nel pomeriggio/sera quando avverrà la votazione finale sul provvedimento.
Sulla carta il Rosatellum gode dell’appoggio di un’ampia maggioranza in grado di accentrare oltre i due terzi dei voti della Camera. Il Pd è spalleggiato in particolar modo da Forza Italia, Lega e Area Popolare. I deputati di Forza Italia Lega hanno lasciato la stanza per mostrare il loro sostegno alla legge ma non per il governo.
Alla Camera il sostegno della coalizione di minoranza MDP, apertamente contro l’approvazione del Rosatellum Bis, potrebbe non essere necessario per assicurare la maggioranza assoluta di 316 necessari per far passare la riforma.
Incognita voto segreto
La votazione finale sarà segreta poichè non è un voto su cui il governo ha posto la fiducia. E questo potrebbe rendere l’approvazione più in bilico prima del passaggio al Senato. “Continuiamo a credere che sia più probabile che in questa fase che il disegno di legge di riforme del sistema di votazione sarà approvato dalla Camera”, sostiene Fabio Fois, economista di Barclays. Tuttavia, alla luce della votazione segreta, l’esperto di Barclays vede ancora dei rischi non trascurabili che il disegno di legge possa non passare.
Lo scorso giugno la riforma elettorale Tedeschellum, appoggiata da Renzi, Berlusconi e Grillo, è stata respinta nel primo voto segreto. “Riteniamo che l’attuale situazione politica dovrebbe essere marginalmente migliore dato il previsto supporto sia FI che Lega – argomenta Fois – che, in linea di principio, dovrebbe essere garantito a giudicare dal loro comportamento costruttivo nei primi voti non segreti di fiducia”.
Cosa aspettarsi se il disegno di legge viene rifiutato
Cosa può succedere se anche questo tentativo di riforma elettorale non passa? Le elezioni anticipate rimangano un potenziale rischio anche se l’avvicinarsi dei termini per l’approvazione della Legge di Bilancio 2018 rende questa eventualità più remota. Inoltre, in termini tecnici, il voto segreto di oggi non è un voto di fiducia. “Di conseguenza, non esiste alcun obbligo per il premier Gentiloni di dimettersi se la votazione non andrà a buon fine – asserisce Barclays – . In secondo luogo, anche se decide di dimettersi, ci aspetteremmo che il presidente della Repubblica Mattarella si astenga dalla dissoluzione del Parlamento essendo in arrivo la stagione di approvazione del budget 2018 e solo pochi mesi prima della conclusione naturale della Legislatura”. Piuttosto, conclude Barclays, riteniamo che il presidente Mattarella cercherà di sostenere la formazione di un governo temporaneo di grande coalizione incaricato di approvare il budget per evitare le clausole fiscali di sicurezza (aumento dell’IVA e accise sulla benzina per circa 15 mld) siano innescate per conformarsi al Patto stabilità e crescita.
I dettagli del Rosatellum bis
Il cosiddetto Rosatellum, che prende il nome del capogruppo Pd Ettore Rosato che ha elaborato tale proposta, è un sistema misto proporzionale e maggioritario, in cui un terzo dei deputati è eletto in collegi uninominali (un solo candidato per coalizione, il più votato è eletto) e i restanti due terzi eletti con sistema proporzionale di lista. Si tratta di un sistema misto proporzionale e maggioritario, in cui un terzo dei deputati è eletto in collegi uninominali (un solo candidato per coalizione, il più votato è eletto) e i restanti due terzi sono eletti con un sistema proporzionale di lista.