Le case d’affari guidano Fiat, sullo sfondo movimenti sulla controllante Ifi
Accordi in Cina, nuovi contratti chiusi dalla controllata statunitense Cnh. Tutto inutile per la Borsa, che da giorni sospinge il titolo Fiat secondo le alterne considerazioni degli analisti delle maggiori case d’affari.
Oggi Fiat sale (+6% a 10,75 euro), ed è uno dei migliori titoli di Piazza Affari, in scia a un buy emesso da Citigroup, ma il rialzo segue giorni di forti tensioni iniziate proprio due sedute fa con la perdita della raccomandazione comprare da parte di Merrill Lynch.
Paradossalmente le indicazioni presenti nei report di Citi e Merrill appaiono diametralmente opposte.
Da una parte Merrill si chiedeva per quanto tempo ancora Fiat avrebbe potuto resistere alla forza di gravità di un rallentamento dell’economia che avrebbe reso improbabile il raggiungimento degli obiettivi di utile prestabiliti, dall’altra gli analisti di Citigroup ribaltano esattamente questo aspetto, chiarendo che a 10,2 euro, il livello a cui il titolo si trovava ieri, l’azione già sconta la possibilità di non raggiungere i target, giudicando però questa eventualità improbabile.
Merrill Lynch aveva rivisto la sua raccomandazione da buy ad undeperform, tagliando anche il prezzo obiettivo da 15 a 10 euro. Citigroup ha invece espresso giudizio buy, con target price posto a 15 euro, per un potenziale di upside di oltre il 40% rispetto alle attuali valutazioni.
Le case d’affari guidano, il mercato segue.
Non è però da sottovalutare anche l’effetto degli eccessi speculativi che stanno interessando oggi il titolo della controllante Ifi, holding del gruppo Agnelli che attraverso Ifil (controllata al 69,66%), detiene il 30,45% di Fiat Group. Le Ifi privilegiate guadagnano il 9,9% a 13,59 euro (dopo anche una sospensione al rialzo) e le Ifil il 7,5% a 4,29 euro. Secondo quanto raccolto da Finanza.com, nelle sale operative starebbe circolando un’indiscrezione relativa alla movimentazione di un pacchetto di titoli fuori mercato.