Notizie Notizie Mondo Le autorità cambiano registro, ora la crisi è grave

Le autorità cambiano registro, ora la crisi è grave

17 Ottobre 2007 09:00

Cos’è cambiato dallo scorso agosto? Nel mezzo della crisi subprime e alle prime avvisaglie di ingessatura del mercato del credito le autorità monetarie e politiche di mezzo mondo si erano spese in dichiarazioni tranquillizzanti. A distanza di due mesi il vento sembra essere radicalmente cambiato.


 


A poche ore dalle forti parole del Segretario al Tesoro americano, Henry Paulson, secondo cui “la crisi è più grave di quanto sospettato”, e di altrettante preoccupate espressioni di Jaime Caruana del Fondo monetario internazionale, Erkki Liikanen, membro del Consiglio della Banca centrale europea, ha chiarito oggi che l’attuale fase di turbolenza potrebbe essere una minaccia grave per tutti i mercati finanziari.


 


Parlando alla Georgetown University, Paulson ha detto che “nonostante le solide condizioni economiche di fondo”, la correzione immobiliare “non si sta esaurendo con la rapidità attesa” e potrebbe continuare “ad impattare sull’economia, i mercati dei capitali e molti proprietari di case”. La novità più importante riferita da Paulson riguarda però un’estensione del numero di proprietari di case in difficoltà nel pagamento delle rate dei mutui, che, a detta dello stesso ministro del Tesoro Usa, starebbe iniziando a riguardare anche i pagamenti dei mutui prime, quelli di qualità. I proprietari di immobili potrebbero però non essere gli unici a subire il colpo. “Più a lungo i prezzi delle case rimangono stagnanti – ha detto Paulson – più forte sarà la penale imposta alla crescita futura”.


 


Caruana invece, nel suo ruolo di esperto del mercato dei capitali del Fmi, ha detto di aspettarsi che per la soluzione della crisi ci vorranno settimane o mesi, sottolineando l’assenza di dati certi sulla situazione dei prestiti interbancari  e sulla valutazione dei documenti di bilancio.


 


Intanto però i segnali di una decelerazione del mercato del credito si fanno sentire anche in Italia. E’ quanto emerge dal Bollettino economico della Banca d’Italia. Le banche italiane che hanno partecipato alla Bank lending survey dell’Eurosistema hanno infatti segnalato difficoltà nel reperimento di fondi sul mercato monetario e obbligazionario negli ultimi tre mesi. Una situazione che potrebbe riflettersi in una maggiore rigidità dell’offerta di credito nell’ultima parte dell’anno e che secondo lo stesso Bollettino ha già portato a un aumento dei tassi applicati ai prestiti più rischiosi. Nella survey le banche segnalano inoltre di prevedere che le difficoltà nella raccolta possano prolungarsi nel prossimo trimestre, pur con una lieve attenuazione, ripercuotendosi sui margini e sulle quantità erogate.