Lavoro: si arresta crescita occupazione nel IV trimestre 2015, arranca il Sud
Livelli occupazionali stabili in Italia negli ultimi mesi del 2015. Il rapporto Istat sul mercato del lavoro evidenzia come l’occupazione stimata è pari, al netto degli effetti stagionali, a 22 milioni 583 mila persone, stabile rispetto al trimestre precedente, dopo la crescita nel secondo (+0,4%) e nel terzo trimestre (+0,7%). Il tasso di occupazione sale di 0,1 punti, soprattutto per la crescita dei 50-64enni (+0,4 punti). Il tasso di disoccupazione rimane stabile all’11,5% rispetto al trimestre precedente e quello di inattività diminuisce in misura lieve (-0,1 punti) attestandosi al 35,8%.
Come anticipato lo scorso 1 marzo, il primo mese del 2016 ha visto un balzo di 70 mila unità degli occupati dopo le variazioni nulle di ottobre e novembre e il calo di dicembre.
Aumentano i posti fissi, occupazione in calo al Sud
La stabilità congiunturale degli occupati, rimarca l’Istat, è sintesi dell’incremento dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,7%, 99 mila) e della diminuzione dei dipendenti a termine (-1,8%, -43 mila) e degli indipendenti (-0,9%, -48 mila). A livello territoriale, all’aumento registrato nel Nord (+0,4%) e nel Centro (+0,3%) si contrappone la riduzione nel Mezzogiorno (-0,9%).
La stabilità congiunturale degli occupati, rimarca l’Istat, è sintesi dell’incremento dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,7%, 99 mila) e della diminuzione dei dipendenti a termine (-1,8%, -43 mila) e degli indipendenti (-0,9%, -48 mila). A livello territoriale, all’aumento registrato nel Nord (+0,4%) e nel Centro (+0,3%) si contrappone la riduzione nel Mezzogiorno (-0,9%).
Le posizioni lavorative dipendenti nelle imprese industriali e dei servizi sono aumentate dello 0,9% su base congiunturale e del 2,6% su base annua; congiuntamente il monte ore lavorate è cresciuto rispettivamente dell’1,1% e del 3,6%. Le ore lavorate pro capite, sebbene diminuite dello 0,2% in termini congiunturali continuano ad aumentare su base tendenziale (+0,4%), grazie anche alla significativa discesa delle ore di cassa integrazione (Cig) da 25,2 a 15,1 per mille ore lavorate. In termini congiunturali le posizioni in somministrazione diminuiscono dello 0,4%, mentre su base annua aumentano del 12,9%.