Lavoro: Cnel, i giovani i più penalizzati dalla crisi
La crisi ha aumentato la disoccupazione in Italia, colpendo soprattutto i giovani. Una tendenza preoccupante emersa dal Rapporto sul Mercato del Lavoro 2009-2010, presentato oggi presso il Consiglio dell’Economia e del Lavoro (Cnel). Secondo lo studio, la crisi nel 2009 a livello occupazionale ha fatto sentire i suoi effetti peggiori sui giovani: tra i 15 e 24 anni si è infatti registrato un taglio del 10,8%, e anche tra gli occupati più grandi (fino a 34 anni) si è rilevata un’intensa riduzione. In termini assoluti tra il 2008 e il 2009 si sono persi 485mila posti di lavoro per i giovani fino ai 34 anni. Solo la fascia più matura della popolazione, quella compresa tra i 55 e i 64 anni, non è stata intaccata, anzi ha registrato persino un lieve aumento. Dai 35 anni in su si è infatti assistito a un incremento di 125mila occupati. A livello territoriale, si è confermata la difficile situazione del Mezzogiorno, la zona con la minore offerta di lavoro e con il tasso di inattività più alto d’Italia. Per quanto riguarda l’anno in corso, “il recente recupero del ciclo economico non basterà a imprimere una svolta al mercato del lavoro e la disoccupazione nel 2010 è destinata a salire all’8,7%”, prevede il Cnel.