Lagarde, Fmi: presto missione in Italia. Intanto banche italiane temono proposta NPL franco-tedesca
In occasione della riunione dell’Eurogruppo, Christine Lagarde è tornata a parlare delle sfide dell’Eurozona e, in particolare, di quelle italiane, in una giornata che ha visto di nuovo capitolare le quotazioni delle azioni, in particolar modo i titoli bancari, e i bond italiani.
Le quotazioni delle banche italiane hanno pagato non solo il doom loop, ma anche le indiscrezioni relative a una proposta franco-tedesca, sfornata probabilmente in occasione del recente incontro Macron-Merkel, sulla questione degli NPL delle banche.
La Germania e la Francia auspicano una riduzione sotto al 5% e sotto al 2,5% per lo stock di NPL in pancia alle banche dell’Eurozona, rispettivamente su base lorda e netta. Se approvata, le banche italiane (insieme agli altri istituti che presentano stock più elevati di tali soglie) dovrebbero velocizzare in misura ancora più aggressiva gli smobilizzi dei crediti deteriorati che zavorrano i loro bilanci.
Lagarde ha spiegato così il trend degli asset finanziari italiani (ieri borsa Milano è stata la peggiore in Europa con un calo del 2%, mentre lo spread ha rivisto quota 240):
“I mercati sono piuttosto nervosi, e ansiosi di capire bene quello che sarà il mix delle politiche italiane” del governo M5S-Lega.
A tal proposito, “una delle nostre missioni andrà tra due settimane in Italia, e siamo impazienti di incontrare le autorità per capire esattamente quali sono i loro piani”.
Le recenti dichiarazioni di Giovanni Tria, alla sua prima in una riunione dell’Eurogruppo, hanno comunque sortito il loro effetto, visto che Christine Lagarde ha anche sottolineato che, pur “non conoscendo ancora il set di misure economiche che l’Italia varerà”, “per ora sentiamo dichiarazioni rassicuranti sulla disciplina di bilancio e di debito in calo”.
Ieri il ministro dell’economia Tria ha tentato di rassicurare anche i mercati – in questo caso fallendo nella missione, visto che gli investitori si sono tutti focalizzati sul caso Bagnai-Borghi – affermando che “la linea del governo è che l’euro non è in discussione“. Una frasi quasi alla Draghi, che ha sempre detto che l’euro è irreversibile.
Lagarde su proposta NPL che spaventa l’Italia
Lagarde ha fatto riferimento anche alla proposta dell’asse franco-tedesco sugli NPL.
In una conferenza stampa indetta in occasione della riunione dell’Eurogruppo a Lussemburgo, il numero uno del Fondo Monetario Internazionale ha affermato che l’Eurozona dovrebbe accettare un livello superiore di crediti deteriorati nelle banche, rispetto alla soglia del 5% suggerita da Francia e Germania, al fine di iniziare a fare passi finalmente concreti nella realizzazione dello schema di garanzia unica dei depositi e per completare l’Unione bancaria:
“Tutti concordano sul fatto che lo schema di garanzia sui depositi dell’Eurozona sia indispensabile”, ha detto. “L’intera questione ha a che fare con il timing. Andiamo avanti senza aver finito il lavoro, o vogliamo aspettare il momento in cui gli NPL siano inferiori al limite del 5%, rispetto all’ammontare del 14% di ora?”.
“La nostra impressione – ha continuato Christine Lagarde, è che lo schema (di garanzia unica sui depositi) dovrebbe essere concretizzato il prima possibile, perchè la riduzione degli NPL potrebbe richiedere un po’ di tempo”.
Allo stesso tempo, il numero uno dell’Fmi ha rinnovato all’Italia l’invito ad agire con urgenza nella riduzione dei crediti deteriorati. Non sono stati risparmiati altri moniti, interpretati come diretti ancora a Roma:
Lagarde ha affermato che i paesi caratterizzati da elevati livelli di debito dovrebbero “ricreare cuscinetti di bilancio“, in modo da trovarsi pronti ad affrontare nuovi shock nel caso in cui si presentassero.
Ancora, ha detto, importante non fare passi indietro nelle riforme economiche fino a ora attuate.
Nel suo intervento all’Eurogruppo, il numero uno dell’FMI ha anche individuato nelle “tensioni commerciali il rischio più grande per l’Eurozona”.
Sebbene l’area euro abbia assistito a una espansione al di sopra del suo potenziale nel 2017, ha ricordato Lagarde, “il momentum ora sta rallentando un po’”, fattore che porterà probabilmente il Fondo Monetario Internazionale ad abbassare in modo “modesto” le stime sulla crescita del Pil dell’Eurozona nel mese di luglio.