La7: Cairo, combinare qualità e conti in utile. Ben Ammar, la tv non è mestiere di Telecom

L'obiettivo su La7 sarà combinare qualità e conti in utile. Così Urbano Cairo, con cui Telecom Italia ha scelto di trattare in esclusiva per la cessione dell'emittente televisiva, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. Per il presidente del Torino Calcio, già concessionario pubblicitario per il canale tv, La7 deve continuare a rappresentare un punto di vista alternativo al duopolio Rai-Mediaset e lasciare in autonomia programmi di successo e con ascolti importanti come quelli di Mentana, Santoro e Crozza. Il fondatore di Cairo Communication respinge poi in pieno le critiche da chi lo vede come un berlusconiano, dicendosi stupefatto dal collegamento: Cairo infatti ricorda di essere stato licenziato da Fininvest, pur avendo ottenuto dei buonissimi risultati con Mondadori Pubblicità che sotto la sua gestione passò da 400 a 500 miliardi di lire, e sottolineando come in questi anni sia stato un acerrimo concorrente di Fininvest. Alla domanda su un possibile ingresso di Diego Della Valle, il patron del Toro ha negato un loro incontro dicendosi ora completamente focalizzato nella "giungla del contratto con tempi brevissimi" di una o due settimane.
Dal fronte opposto Tarek Ben Ammar, che rappresenta Telco nel consiglio di amministrazione di Telecom Italia, ha dichiarato che l'ipotesi di un rinvio della vendita di La7 non è proprio passata sul tavolo del board. Lo ha detto l'imprenditore franco-tunisino in un'intervista al Corriere della Sera, aggiungendo come la politica sia rimasta fuori. Ben Ammar ha poi spiegato che Telecom ha venduto il canale tv in quanto fonte di perdita costante ed evidentemente non è il suo mestiere fare l'editore. La questione fondamentale, ha proseguito, è stata cedere o no i multiplex, cioè i tre canali digitali, l'offerta di Cairo era per la sola La7 ed è stata preferita per questo.
Dal fronte opposto Tarek Ben Ammar, che rappresenta Telco nel consiglio di amministrazione di Telecom Italia, ha dichiarato che l'ipotesi di un rinvio della vendita di La7 non è proprio passata sul tavolo del board. Lo ha detto l'imprenditore franco-tunisino in un'intervista al Corriere della Sera, aggiungendo come la politica sia rimasta fuori. Ben Ammar ha poi spiegato che Telecom ha venduto il canale tv in quanto fonte di perdita costante ed evidentemente non è il suo mestiere fare l'editore. La questione fondamentale, ha proseguito, è stata cedere o no i multiplex, cioè i tre canali digitali, l'offerta di Cairo era per la sola La7 ed è stata preferita per questo.