La Fed sfida rallentamento economia, boom speculazioni su rialzo tassi a giugno
La Federal Reserve sfida il recente brusco rallentamento dell’economia Usa, considerandolo temporaneo, e va dritta per la sua strada.
Il processo di normalizzazione dei tassi di interesse continuerà, a dispetto della frenata del Pil nel primo trimestre del 2017, cresciuto di appena lo 0,7%. Per la Banca centrale americana si tratta di un dato transitorio: le speculazioni su un imminente rialzo dei tassi nella seduta di giugno arrivano così a balzare dal 70% circa al 94%, e le vendite prendono di mira i Treasuries e l’oro. Acquisti sul dollaro. E’ questa l’iniziale reazione degli asset finanziari all’annuncio della Fed arrivato nella serata di ieri alle 20 ora italiana.
Nessuna variazione nei tassi che, dopo la stretta monetaria di marzo, sono stati lasciati fermi al range compreso tra lo 0,75% all’1%.
Ma è il comunicato successivo all’annuncio della decisione sui tassi che alimenta nuovi timori sui mercati: timori sul rischio che la Fed stia agendo forse troppo da “falco” nella sua politica monetaria restrittiva, visto il contesto economico Usa non sempre rassicurante.
Queste le parole del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed:
“La commissione interpreta il rallentamento della crescita nel primo trimestre come un fenomeno transitorio e continua a prevedere che, in un contesto di graduali aggiustamenti della politica monetaria, l’attività economica si espanderà a un ritmo moderato, le condizioni del mercato del lavoro si rafforzeranno in qualche modo ulteriormente, e nel medio termine l’inflazione si stabilizzerà attorno al 2%“.
Per la Fed, “i rischi a breve termine sull’outlook economico appaiono all’incirca bilanciati”.
Nessun riferimento sulle mosse che l’istituto intende adottare per iniziare a ridurre quella zavorra di $4,5 trilioni di bond che pesa sul suo bilancio dopo anni di iniezione di liquidità nel sistema finanziario attraverso lo strumento di Quantitative easing.
Lo smobilizzo dovrebbe iniziare secondo Bloomberg entro la fine del 2017, sebbene ogni decisione dipenderà dalle condizioni economiche.
“L’inflazione, su base annua, recentemente si sta avvicinando all’obiettivo (della Fed) del 2%”, ha detto ancora il Fomc. Le spese per consumi sono salite “in misura solo modesta” ma i fondamentali della crescita dei consumi “sono rimasti solidi”.
Stavolta, alla diffusione del comunicato del Fomc non è seguita la conferenza stampa del numero uno della Fed, Janet Yellen. Tuttavia, sia Yellen che altri cinque funzionari dell’istituto parleranno domani, e avranno così modo di spiegare in modo più preciso la loro view sia sull’economia che sui tassi.
La prossima riunione della Fed si terrà nei giorni 13 e 14 giugno, e in quell’occasione sarà comunicato anche l’aggiornamento delle stime economiche.
Così ha commentato il comunicato della Fed Rick Rieder, responsabile investimenti e co-responsabile della divisione di reddito fisso di BlackRock:
“Sebbene diversi abbiano pensato che la recente debolezza dei dati, come il rialzo del Pil nel primo trimestre dello 0,7%, avrebbe potuto rallentare il percorso della Fed, crediamo che il Fomc rimarrà fermo nel varare almeno altre due strette monetarie nel corso di quest’anno, e il comunicato di oggi conferma questa affermazione”. L’azionario europeo non viene tuttavia affatto scosso al momento dal fattore Fed, imboccando la strada rialzista sulla scia della pubblicazione di nuovi bilanci societari.