Il Kuwait investe 500 milioni nel Fondo strategico della CDP. Letta: risposta al disfattismo
Il Kuwait investe sull’Italia. L’accordo prevede la creazione di una nuova società, detenuta all’80% dal Fondo strategico italiano (FSI) della Cassa Depositi e Prestiti, di cui il fondo Kia del Kuwait deterrà il 20% investendo 500 milioni di euro. Una conferma del ruolo centrale del Fondo strategico come punto di attrazione di capitali stranieri in Italia. L’investimento di Kia porta infatti a 2 miliardi di euro i capitali stranieri che FSI può investire per la crescita delle società italiane.
“L’investimento verrà utilizzato per rilanciare e aiutare le imprese italiane”, ha annunciato il premier Enrico Letta da quattro giorni impegnato in un tour nei Paesi del Golfo. A Kuwait City il premier non ha risparmiato una stoccata dopo le recenti critiche di Confindustria all’operato del Governo. Questi accordi “sono la migliore risposta al disfattismo del nostro Paese, fuori dall’Italia credono in noi”, ha dichiarato Enrico Letta.
Il tour di Enrico Letta nei Paesi del Golfo sembra inoltre aver alimentato l’interesse dei fondi emiratini ad investire in Italia nell’ambito del piano di privatizzazioni da 12-15 miliardi di euro varato dal Governo. A detta della stampa nazionale, il fondo sovrano del Qatar sarebbe intenzionato ad aumentare la sua quota in Eni che attualmente si aggira poco sotto il 2 per cento. Questo rientra nel piano del Tesoro di collocare sul mercato la propria quota detenuta nel colosso petrolifero guidato da Paolo Scaroni.
Secondo la stampa nazionale, tra gli altri possibili obiettivi del Qatar figurano Poste Italiane, Fincantieri e Sace. Senza dimenticare che il fondo sovrano del Paese del Golfo sarebbe intenzionato a rilevare il 25%-30% di Aeroporti di Roma. Quest’ultima operazione sarebbe di corollario all’accordo in dirittura d’arrivo tra Alitalia e la compagnia Etihad. La Repubblica parla anche di un interesse del fondo di Doha per l’ospedale di Olbia e per creare un museo islamico a Venezia.
Oltre all’interesse del Qatar per i gioielli del made in Italy, anche le imprese tricolori potrebbero entrare nel Paese del Golfo che nel 2022 ospiterà i Mondiali di Calcio. Un evento che porterà alla costruzione di impianti sportivi e infrastrutture varie. In prima linea per eventuali commesse ci sono Finmeccanica, Salini-Impregilo e Ansaldo Breda.