Kiwi sotto pressione, in arrivo nuovo taglio della Rbnz
Commodity currency sempre più sotto i riflettori sul forex. Dopo il nuovo taglio a sorpresa effettuato dalla Bank of Canada, la prossima mossa dovrebbe spettare alla Reserve Bank of New Zealand che settimana prossima potrebbe addirittura optare per un taglio corposo di 50 punti base.
Questa mattina il dollaro neozelandese si è spinto ai minimi a 6 anni contro il dollaro Usa (cross sceso fino a 0,6498, minimi da luglio 2009) dopo i dati sull’inflazione. Pressioni ribassiste che si abbinano alla forza del dollaro usa contro tutte le altre principali valute sull’avvicinarsi del primo rialzo tassi della Fed.
Inflazione neozelandese si mantiene vicina a zero
L’inflazione neozelandese si è mantenuta prossima allo zero nel secondo trimestre dell’anno. Su base annua l’indice dei prezzi al consumi del paese oceanico ha segnato nel secondo trimestre un +0,3% dal +0,1% precedente, in linea con le attese degli analisti. Senza l’effetto energia, l’inflazione risulterebbe piatta. Sotto le attese la variazione trimestrale (+0,4% rispetto al +0,6% atteso).
Il consensus Bloomberg è unanime nel prevedere un taglio del costo del denaro da parte della Nuova Zelanda il prossimo 23 luglio, con i tassi swap che segnalano inoltre un aumento delle probabilità che il taglio sia addirittura di 50 punti base rispetto al 3,25% attuale. Gli analisti vedono i tassi tornare velocemente sui minimi storici del 2,5% in risposta al forte calo dei prezzi dei prodotti agricoli di cui il paese oceanico è un grande esportatore.
Rialzo Fed più vicino, euro ai minimi da inizio giugno
Il via libera del Parlamento greco alle misure di austerità richieste dai creditori del paese ellenico al fine di garantire un terzo pacchetto di salvataggio non scalda l’euro che prosegue il trend ribassista dettato principalmente dalle crescenti attese per il primo rialzo dei tassi da parte della Fed. Il cross tra euro e dollaro è sceso questa mattina fino a un minimo a 1,0898, livello più basso da inizio giugno.
Il via libera del Parlamento greco alle misure di austerità richieste dai creditori del paese ellenico al fine di garantire un terzo pacchetto di salvataggio non scalda l’euro che prosegue il trend ribassista dettato principalmente dalle crescenti attese per il primo rialzo dei tassi da parte della Fed. Il cross tra euro e dollaro è sceso questa mattina fino a un minimo a 1,0898, livello più basso da inizio giugno.
Ieri, nell’audizione alla Camera Usa, Janet Yellen ha confermano l’intenzione della banca centrale statunitense di alzare i tassi entro fine anno se l’economia si evolverà come da previsioni. “Se l’economia evolve come ci aspettiamo, le condizioni economiche probabilmente renderanno opportuno a un certo punto di quest’anno un aumento dei tassi di interesse”, ha detto la Yellen specificando che agendo in anticipo si eviterà di rialzare i tassi in modo troppo accelerato. Williams, membro votante della Fed, ha precisato che settembre rappresenta una data molto plausibile per il primo rialzo.