Notizie Notizie Italia Iva: Governo alla ricerca di risorse per evitare l’aumento, ecco le ipotesi

Iva: Governo alla ricerca di risorse per evitare l’aumento, ecco le ipotesi

24 Settembre 2013 13:30

Il Governo vive giorni tribolati in vista di scadenze impellenti: l’aumento dell’Iva, la Legge di Stabilità e il rientro al 3% del rapporto deficit/Pil. In queste ore il principale tema di dibattito all’interno della maggioranza che sostiene l’esecutivo guidato da Enrico Letta è come evitare l’aumento dell’Iva dall’attuale 21% al 22%, che dovrebbe scattare a partire dal prossimo 1 ottobre. Un balzello dell’Iva avrebbe come conseguenza un’ulteriore contrazione dei consumi.

Tuttavia, per evitare l’aumento, occorre che l’esecutivo riesca in questi pochi giorni che restano a disposizione a reperire le risorse necessarie per coprire l’ammanco nelle casse dello Stato. Nello specifico occorre circa 1 miliardo di euro che in questi tempi non è una somma facilmente reperibile, anche perché l’Italia è finita sotto l’occhio vigile di Bruxelles che non accetta sforamenti del 3% per il rapporto deficit/Pil.

Secondo i calcoli della Corte dei Conti, che trovano conferma nelle dichiarazioni degli esponenti del Governo, per rientrare sotto il 3% l’Italia necessita di un intervento per un corrispettivo pari a circa 1,6 miliardi di euro. Come se non bastasse, il Governo dovrà reperire entro la fine dell’anno le risorse per finanziarie la cassa integrazione e per coprire il mancato gettito derivante dall’Imu.

In sostanza c’è ancora tanta incertezza nell’individuare dove reperire queste risorse. Secondo la stampa nazionale, le risorse per Iva e rientro al 3% del deficit/Pil il Governo è intenzionato a trovarle con un intervento di cessione degli immobili pubblici, un taglio della spesa per i ministeri e un ritocco delle aliquote Irpef/Ires e delle accise.  

Stefano Fassina (Pd), attuale vice ministro dell’Economia, ha evidenziato come le risorse possano essere recuperate rimodulando la tassa sulla prima casa (Imu). Ovviamente sulla proposta c’è il muro del Pdl, che per bocca di Renato Brunetta ha fatto sapere che qualora venisse percorsa questa strada non sarebbe più garantita la tenuta del Governo stesso.