Italiani in cerca di normalità nei consumi dopo la spending review
Dopo i sacrifici per la spending review privata, gli italiani sembrano pronti ad allentare le tensioni e a prendersi una vacanza dalle preoccupazioni, concedendosi qualcosa in più sul fronte dei consumi.
E’ quanto mostra l’ultima rilevazione dell’Indice di Benessere Finanziario Ing Direct (IBF), realizzato in collaborazione con GFK Eurisko, l’indicatore sintetico che misura il benessere percepito dalle famiglie in relazione alle sei dimensioni della finanza personale: mutui, prestiti, carte di credito, risparmio, investimenti, reddito e spese familiari.
L’indice a giugno registra un segnale di timida ripresa risalendo a 45,2 punti su una scala a 100, rispetto al minimo storico toccato la scorsa primavera (43,3 punti).
L’allentamento della tensione coinvolge in particolare la capacità degli italiani di pagare le rate del mutuo
(l’IBF in questa dimensione passa da 37,5 a 40,2) e la fiducia nella capacità di accantonare i risparmi (da 41
a 43,7). Un lieve miglioramento coinvolge inoltre le spese quotidiane e le bollette, per cui l’IBF risale a
quota 46 punti dopo il crollo del primo trimestre, il comfort sul reddito percepito (da 44,4 a 45,5) e gli
investimenti (da 54,3 a 55,8).
Le minori tensioni non sembrano, però, interessare il segmento più giovane della popolazione italiana: sono proprio loro, i giovani tra i 18 e i 34 anni, a far registrare un Indice di Benessere Finanziario in ulteriore calo nelle rilevazioni estive, toccando 44,3 punti, con una flessione di 3,5 punti nell’ultimo anno (a giugno 2011 l’IBF era a 47,7 punti). Preoccupati per l’instabilità e la precarietà del mercato del lavoro e per i salari in stallo i giovani non riescono a prendersi una pausa dalle preoccupazioni, faticano ad avere speranze verso il futuro e hanno spesso paura di non riuscire a fronteggiare le spese di tutti i giorni.