L’Italia supera la prova Btp. Robusta domanda nell’asta, rendimento del decennale resiste sotto il 5%
Rendimenti in salita, come da attese, a seguito del ritorno delle tensioni sul Belpaese a seguito dell’incertezza sollevata dall’esito delle elezioni politiche con il rischio di ingovernabilità. L’asta Btp ha comunque visto l’assegnazione del massimo dell’ammontare previsto con una forte domanda su entrambe le scadenze (5 e 10 anni).
Il Tesoro italiano ha collocato titoli di stato a media-lunga scadenza per complessivi 6,5 miliardi di euro, al top della forchetta prevista che era tra 4,75 e 6,5 miliardi. Nel dettaglio, sono stati collocati 2,5 miliardi di euro di Btp a 5 anni (scadenza novembre 2017) con un rendimento al 3,59%, in ascesa rispetto al 2,94% della precedente asta di titoli con analoga durata datata fine gennaio. La domanda ha superato l’offerta di 1,61 volte, in rafforzamento rispetto al bid-to-cover di 1,30 fatto registrare il mese scorso quando fu allocato un quantitativo leggermente maggiore di Btp a 5 anni (3 mld).
Sono stati poi collocati Btp a 10 anni (scadenza maggio 2023) per 4 miliardi di euro con un rendimento in salita al 4,83% rispetto al 4,17% precedente. In questo caso la domanda ha superato l’offerta di 1,65 volte (1,32 in precedenza). Il rendimento di assegnazione del mese scorso, su entrambe le scadenze, rappresentava il livello più basso dall’ottobre 2010.
“È stata tutto sommato una buona asta – commenta Vincenzo Longo, market strategist di IG – gli alti rendimenti, che comunque sono risultati ben al di sotto del 5% per il nuovo benchmark, sono riusciti ad attrarre gli investitori e questo giustifica l’alta domanda”.
Complessivamente in questi tre giorni l’Italia ha allocato titoli di Stato per oltre 19 mld di euro. I prossimi appuntamenti con le aste del Tesoro sono tra due settimane con l’asta di Bot annuali (12 marzo), seguita il giorno dopo dall’asta di Btp triennali.
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