Italia schiverà la recessione (per ora), Pizzoli di Ing indica come
Per Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING, nonostante l’incertezza l’Italia può evitare la recessione per due fattori, i flussi turistici e gli investimenti del NextGenEu.
“Il peggioramento non ha ancora superato l’impatto della crisi di governo. Ci si aspetta un ulteriore indebolimento, ma grazie agli investimenti NextGenEU e ai buoni flussi turistici, l’Italia potrebbe riuscire a evitare una contrazione del PIL nel terzo trimestre del 2022,” scrive Pizzoli in una nota a commento dei dati odierni sulla fiducia dei consumatori, scesa a luglio a quota 94,8, sui minimi da maggio 2020.
La fiducia si è deteriorata ancora prima della crisi di governo
Secondo Pizzoli, il deterioramento del quadro macro generale si riflette sempre più nei dati sulla fiducia. Se fino a giugno i dati italiani indicavano una relativa tenuta del clima di fiducia delle imprese rispetto ai principali Paesi europei, a luglio i dati sono peggiorati in modo inequivocabile in tutti i settori, con l’eccezione dei costruttori e dei dettaglianti. Da notare che i dati sono stati raccolti prima che si concretizzasse la crisi di governo.
I consumatori continuano a soffrire
Inoltre il Senior Economist di ING sottolinea che i consumatori continueranno a soffrire a causa della continua ascesa dell’inflazione, “il calo della fiducia dei consumatori non sorprende. L’indice ha perso quasi quattro punti nel mese, registrando il livello più basso da maggio 2020. I consumatori sono sempre più cupi sulle prospettive economiche italiane e sulle condizioni finanziarie delle loro famiglie, e vedono minori possibilità di risparmiare in futuro. Inoltre, le prospettive di disoccupazione sono sempre più considerate un problema. L’impatto dell’aumento dell’inflazione sul reddito disponibile reale è chiaramente pesante e probabilmente si manifesterà in una debolezza dei dati sui consumi nel terzo trimestre.”
Il settore delle costruzioni è ancora spinto dai finanziamenti UE e dai generosi incentivi fiscali
Sul fronte delle imprese secondo ING, il settore manifatturiero segna un cambiamento rispetto al recente passato. I produttori italiani si erano dimostrati più resistenti dei loro omologhi dell’Eurozona alle interruzioni della catena di approvvigionamento, grazie a un discreto riempimento del portafoglio ordini. A luglio la componente ordini si è indebolita in tutti i settori, compresi i beni di investimento che hanno beneficiato dell’effetto NextGenEU. Poiché le scorte di prodotti finiti si stanno lentamente esaurendo, per il momento i produttori italiani stanno rivedendo solo marginalmente i loro piani di produzione.
L’effetto NextGenEU e i generosi incentivi fiscali continuano a funzionare a pieno ritmo nel settore delle costruzioni. Qui la fiducia è tornata a salire, spinta dall’aumento degli ordini e delle aspettative occupazionali. Poiché gli incentivi rimarranno pienamente in vigore per il resto del 2022, ci aspettiamo che il settore delle costruzioni rimanga un motore di crescita per il resto dell’anno.
Servizi in calo, ma il turismo sostiene l’attività economica
Per ING a giungo si é notato l’aumento di fiducia registrato nei servizi. Tale guadagno è andato quasi completamente perduto a luglio, a causa di un forte calo nei trasporti e magazzinaggio e nei servizi alle imprese, forse a causa degli sviluppi nel settore manifatturiero. Tuttavia, il settore del turismo sembra tenere meglio, sostenuto da buoni ordini. Per il momento, i dati disponibili sembrano supportare il parere di ING che il turismo potrebbe sostenere temporaneamente l’attività economica italiana nel corso del terzo trimestre del 2022, contribuendo a evitare una contrazione trimestrale.
ING prevede PIL a +2,9% nel 2022 nonostante l’incertezza
Nel complesso secondo ING i dati sulla fiducia diffusi oggi suggeriscono che l’Italia non è immune da sviluppi esterni negativi, e in particolare dalle conseguenze di un’inflazione elevata. Il terzo trimestre si preannuncia più debole del secondo, ma l’effetto congiunto degli investimenti NextGenEU e di una buona stagione turistica dovrebbe contribuire a evitare una contrazione trimestrale, che probabilmente si concretizzerà nel quarto trimestre del 2o22, accentuata dall’incertezza politica. Al momento, ING stima una crescita del PIL nel 2022 al 2,9%, ma gli sviluppi politici rendono tale previsione sempre più incerta.