Italia: rallentamento della crescita in vista, peggiora la fiducia delle famiglie e i consumi
L’Italia prosegue nella sua fase di crescita moderata, ma le prospettive nel breve termine non sono rosee: si prevede infatti un rallentamento nel ritmo di crescita dell’attività economica. E’ ciò che emerge dalla fotografia scattata dall’Istat sull’economia italiana nella sua consueta nota mensile (QUI il link). Se da una parte infatti si sta assistendo a un miglioramento dei ritmi produttivi dell’attività manifatturiera e ai primi segnali di ripresa delle costruzioni, oltre che a un recupero della redditività delle imprese e a un aumento dell’occupazione, dall’altra stanno arrivando segnali meno favorevoli dai consumi, dal clima di fiducia delle famiglie e dalle imprese dei servizi. In questo quadro e in assenza di una quantificazione dei possibili effetti dell’esito del referendum in Gran Bretagna sulla Brexit, “l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana ha segnato un’ulteriore discesa, prospettando un rallentamento nel ritmo di crescita dell’attività economica nel breve termine”.
Imprese
In aprile l’attività produttiva nell’industria al netto delle costruzioni ha registrato un incremento congiunturale dello 0,5%, trainato dalla dinamica positiva dei beni intermedi e di consumo. Segnali di miglioramento sono giunti anche dai giudizi sulla fiducia delle imprese manifatturiere di giugno: nel secondo trimestre le imprese indicano una riduzione dei principali fattori di ostacolo all’esportazione e le attese sul fatturato all’export risultano in miglioramento dopo la revisione al ribasso del primo trimestre.
Tuttavia si evidenzia una fase di debolezza del settore dei servizi. A giugno il clima di fiducia delle imprese nei servizi di mercato e del commercio ha registrato un’ulteriore flessione.
Famiglie e mercato del lavoro
Nel primo trimestre il reddito lordo disponibile delle famiglie consumatrici ha ripreso ad aumentare (+0,8%) mentre la spesa per consumi finali è risultata stazionaria dopo tre trimestri consecutivi di aumento. Le informazioni disponibili per il secondo trimestre indicano un proseguimento di queste tendenze con il clima di fiducia delle famiglie che è peggiorato nel secondo trimestre dell’anno.
Per quanto riguarda il lavoro, è proseguito per il terzo mese consecutivo il miglioramento dell’occupazione (a maggio +0,1 rispetto ad aprile), ma ad un ritmo più contenuto. A giugno, le aspettative formulate dagli imprenditori sulle tendenze dell’occupazione per i successivi tre mesi risultano avere andamenti diversi secondo il settore: in peggioramento nei servizi e nelle costruzioni, stabili nella manifattura e in aumento nel commercio. Nello stesso mese si segnala il peggioramento delle attese delle famiglie sulla disoccupazione.
Prezzi
La caduta dei prezzi al consumo si è ulteriormente accentuata in giugno. Secondo la stima preliminare, l’indice per l’intera collettività nazionale è diminuito su base annua dello 0,4%, un decimo di punto in meno rispetto a maggio. Le attese di inflazione degli operatori confermano le prospettive di una inflazione ancora debole. Oltre la metà dei consumatori continua ad aspettarsi prezzi al consumo stabili nei prossimi dodici mesi, mentre tra i produttori di beni di consumo le indicazioni di possibili aumenti nel breve periodo rimangono molto limitate.