Italia: PMI record in sei anni, disoccupazione giovanile a minimo da 2012. Ma nuovi occupati sono soprattutto over 50
Notizie positive dal fronte macroeconomico dell’Italia. L’indice Pmi manifatturiero si attesta al record in sei anni, mentre la disoccupazione scende a febbraio dello 0,3%, attestandosi all’11,5%.
Flessione accentuata per la disoccupazione giovanile, con il tasso che per gli under 24 scivola al valore più basso in cinque anni, al 35,2%. Bisogna risalire infatti all’agosto del 2012, per trovare un numero così basso, pari al 34,8%.
Tuttavia, nell’andare a esaminare i numeri, emerge che l’occupazione aumenta solo tra gli ultracinquantenni, mentre cala in altre categorie di età. Nel caso degli over 50, l’incremento a febbraio è di 60.000 unità su base mensile e di ben +402.000 su base annua. L’Istat riporta che l’occupazione cresce tra le donne, mentre diminuisce tra gli uomini. Il tasso di occupazione è stabile al 57,5%.
Altro fattore da considerare è l’aumento degli inattivi, di coloro cioè che non hanno una occupazione e non la cercano neanche. I dati provvisori dell’Istat indicano che la stima sugli inattivi tra i 15 e i 64 anni di febbraio sale dello 0,4%, ovvero di 51.000 unità. Sale sia il numero degli inattivi uomini che quello delle donne, e per ogni categoria di età, fatti salvo, ancora una volta, gli over 50. In generale a febbraio il tasso di inattività sale dello 0,1% rispetto a gennaio, al 34,8%.
Su base annua, scendono sia i disoccupati ( in flessione dello 0,6%, ovvero di18 mila, rispetto al febbraio del 2015) sia gli inattivi (-2,7%, ovvero-380 mila).
Riguardo al tipo di lavoro per cui si registrano variazioni nell’occupazione, l’Istat rende noto che aumentail numero di lavoratori a termine, mentre calano i lavoratori a tempo indeterminato e restano stabili gli indipendenti.
Su base annua, l’occupazione complessiva di febbraio sale dell’1,3%, ovvero di 294.000 unità, e l’incremento riguarda sia i lavoratori dipendenti (+280.000, tra cui 178.000 a termine e +102.000 permanenti) sia, ma in modo decisamente più ridotto, per gli indipendenti (+14.000). Il numero di occupati aumenta sia per gli uomini che per le donne, ma il rialzo risulta sostenuto soprattutto per gli over 50 (+402.000). Per i giovani con età compresa tra 15 e 24 anni si assiste a un aumento di 15.000 unità.
Sul fenomeno over 50 l’Istat spiega che la motivazione risiede anche nell’innalzamento dell’età pensionabile:
“Al netto dell’effetto della componente demografica, su base annua, cresce l’incidenza degli occupati sulla popolazione in tutte le classi di età e si conferma il ruolo predominante degli ultracinquantenni nello spiegare la crescita occupazionale, anche per effetto dell’aumento dell’età pensionabile“, ha spiegato l’Istituto.
Tornando al dato relativo al Pmi manifatturiero, l’Italia è interessata da un’accelerazione della ripresa, che coinvolge anche altre economie dell’Eurozona, come Germania e Francia. Il risultato è che il Pmi manifatturiero dell’area euro sale a marzo a 56,2 punti, al record dal 2011, rispetto ai 55,4 punti di febbraio.
Nel caso specifico dell’Italia, si tratta di un rialzo record in sei anni, ovvero dal marzo del 2011. Il report di Markit fa riferimento a “una crescita netta e accelerata”, con aumenti che interessano i tassi di produzione, i nuovi ordini e anche le esportazioni. Markit parla anche di “una ulteriore ripresa nella creazione di posti di lavoro”.
Riguardo ai dati di altri paesi, scende il Pmi manifatturiero spagnolo. Il calo è dai 54,8 di febbraio ai 53,9 di marzo, con l’indicatore che scivola al minimo da ottobre.
Bene la Francia, che beneficia del balzo in particolare dei nuovi ordini: il Pmi manifatturiero sale dai 52,3 di febbraio a 53,3 punti.
Ed è record per la Germania, che vede il proprio indice manifatturiero volare al massimo in 71 mesi, dunque al record in quasi sei anni, grazie alle esportazioni. Così Markit:
“La produzione è cresciuta al tasso più elevato in oltre tre anni, grazie al forte guadagno dei nuovi ordini, il più forte in quasi sei anni. In più, gli ordini per le nuove esportazioni sono balzati al ritmo più sostenuto dal maggio del 2010, fattore che ha portato l’occupazione a segnare l’incremento più alto in oltre cinque anni e mezzo.
(in fase di scrittura)