Notizie Notizie Italia Italia: per l’Ocse il prossimo anno sarà sotto il segno di austerity e recessione

Italia: per l’Ocse il prossimo anno sarà sotto il segno di austerity e recessione

28 Novembre 2011 11:06

Imminente ritorno in recessione per l’Italia che inevitabilmente dovrà fare i conti con le nuove misure di austerity per fare quadrare i conti pubblici. E’ quanto prospettato dall’Economic Outlook pubblicato oggi dall’Ocse. Le crescita economica nel Belpaese, rimarca l’Ocse, ha ormai perso slancio e si avvia a volgere in negativo il prossimo anno. Le nuove stime dell’organizzazione intergovernativa che raduna 29 paesi vedono una crescita del Pil in Italia pari allo 0,7% quest’anno con un flebile +0,1% nell’ultimo trimestre dell’anno. Nel 2012 invece l’andamento dell’economia sarà negativo (-0,5%) rispetto al +1,6% stimato in precedenza. L’economia italiana dovrebbe riprendere a crescere nel 2013 anche se lentamente con un moderato +0,5%.

All’Italia servono importanti riforme strutturali per stimolare la crescita
“Inasprimento fiscale, combinato con un rallentamento della domanda mondiale e la debole competitività – rimarca l’Ocse – sarà un ostacolo alla crescita nel breve termine, ma è necessario per assicurare gli opportuni progressi verso la sostenibilità delle finanze pubbliche”. La stretta fiscale appare inevitabile, anche se è preferibile puntare più su tagli alle spese che sull’aumento dell’imposizione fiscale per ivitare di deprimere eccessivamente la domanda. L’Ocse prevede inoltre un aumento della disoccupazione e una crescita salariale moderata.
Il nuovo governo Monti dovrà proseguire nell’iter di misure di emergenza iniziato dal precedente governo. In particolare intraprendendo importanti riforme strutturali per stimolare la crescita.

Crisi debito eurozona è rischio principale per economia mondiale
Netto taglio delle stime di crescita da parte dell’Ocse. L’Economic Outlook dell’Ocse che sottolinea la necessità di azioni decisive per fermare la crisi del debito dell’eurozona che risulta il rischio principale per l’economia mondiale. Tagliate le previsioni sull’area euro, che nel 2011 segnerà un +1,6% rispetto al +2% stimato in precedenza. Debolezza che si materializzerà nel 2012 con un progresso flebile dello 0,2% per poi risalire a +1,6% nel 2013. le stime si basano sullo scenario di base che prevede l’adozione delle misure necessarie per evitare il verificarsi di eventi molto negativi quali default degli Stati, una forte contrazione del credito, fallimenti di banche sistemiche e un eccessivo inasprimento fiscale. Questo scenario richiede che le banche centrali forniscano  “liquidità sufficiente per calmare le tensioni sui mercati finanziari e preparare piani di emergenza che potrebbero essere attuati rapidamente, se necessario”.
Per contenere rischio contagio serve maggiore potenza di fuoco per Efsf e Bce
“Le prospettive possono migliorare solo con azioni decisive in tempi rapidi”. Sono le parole del capo economista dell’Ocse, Pier Carlo Padoan. “Nell’area dell’euro, il rischio di contagio deve essere contenuto attraverso un aumento sostanziale della capacità dell’European Financial Stability Fund insieme ad una maggiore capacità  della Banca centrale europea. la maggiore potenza di fuoco deve essere accompagnata dalla riforma della governance per compensare il rischio di azzardo morale “, ha aggiunto Padoan.