Italia: Ocse plaude a risanamento conti pubblici, ripresa economica solo a fine 2013
Meno deficit, ma anche una recessione più pronunciata e duratura. E’ quanto emerge dal nuovo outlook sull’Italia diffuso oggi dall’Ocse. Secondo le nuove stime il Pil dovrebbe registrare una contrazione dell’1,7% rispetto al -0,5% stimato lo scorso novembre. Per il 2013 attesa una contrazione dello 0,4%. I consumi privati sono attesi in contrazione dell’1,6% quest’anno e dell’1% il prossimo. “L’economia è rientrata in recessione sotto la pressione dei deboli economie europee e le conseguenze a breve termine della stretta fiscale – rimarca l’Ocse – con l’attività economica che probabilmente continuerà a diminuire durante il prossimo anno per tornare a crescere verso la fine del 2013”. La disoccupazione è vista attestarsi al 9,4% quest’anno e al 9,9% nel 2013. Per quanto riguarda l’inflazione, assumendo il rialzo dei prezzi petroliferi e il nuovo aumento dell’IVA, le previsioni sono di un temporaneo aumento del ritmo di crescita dei prezzi anche se gli aumenti dei prezzi sottostanti sono moderati.
Plauso a riforme strutturali, ma recessione potrebbe rendere necessaria nuova manovra
Secondo l’istituto parigino l’Italia è sulla strada giusta per l’azzeramento del deficit di bilancio. “Dalla fine del 2011, l’Italia ha introdotto significative riforme strutturali compiendo progressi nel risanamento dei conti pubblici”, sottolinea la nota dell’Ocse relativa al Belpaese. Le stime sono di un rapporto deficit/Pil in calo all’1,7% quest’anno e allo 0,6% il prossimo con ritorno del bilancio in attivo nel 2014. “Potrebbero essere necessari nuovi aggiustamenti fiscali a causa della recessione – aggiunge l’Ocse – ma le ipotesi prudenti del governo circa le entrate dalla lotta all’evasione fiscale forniscono un certo margine di sicurezza”. L’Ocse rimarca inoltre come le riforme strutturali hanno già aumentato prospettive a lungo termine e bisogna continuare in questa direzione.
Secondo l’istituto parigino l’Italia è sulla strada giusta per l’azzeramento del deficit di bilancio. “Dalla fine del 2011, l’Italia ha introdotto significative riforme strutturali compiendo progressi nel risanamento dei conti pubblici”, sottolinea la nota dell’Ocse relativa al Belpaese. Le stime sono di un rapporto deficit/Pil in calo all’1,7% quest’anno e allo 0,6% il prossimo con ritorno del bilancio in attivo nel 2014. “Potrebbero essere necessari nuovi aggiustamenti fiscali a causa della recessione – aggiunge l’Ocse – ma le ipotesi prudenti del governo circa le entrate dalla lotta all’evasione fiscale forniscono un certo margine di sicurezza”. L’Ocse rimarca inoltre come le riforme strutturali hanno già aumentato prospettive a lungo termine e bisogna continuare in questa direzione.
Situazione globale migliore rispetto a 6 mesi fa, alzate stime su Germania e Usa
A livello globale l’Ocse sottolinea come il quadro economico sia migliorato rispetto a sei mesi fa anche se il contesto rimane fragile con la crisi dell’eurozona che rimane il principale fattore di rischio a livello sistemico. per l’Eurozona le nuove stime sono di un moderato calo del Pil (-0,1%) rispetto al +0,2% stimato in precedenza) per poi riprendere a crescere nel 2013 (+0,9%). Riviste al rialzo le stime sulla Germania (+1,2% il Pil quest’anno e +2% nel 2013) e quelle sulla Francia (+0,6% quest’anno dal +0,3% stimato a novembre). Tra le economie in maggiore difficoltà, oltre alla Grecia (-5,3%), figurano il Portogallo (-3,2%) e la Spagna (-1,6%).
Revisione al rialzo delle stime per gli Stati Uniti (+2,4% del Pil 2012 dal +2% previsto in precedenza), mentre la Cina è vista crescere al ritmo dell’8,2% dall’8,5% stimato a novembre per poi risalire a +9,3% nel 2013.
A livello globale l’Ocse sottolinea come il quadro economico sia migliorato rispetto a sei mesi fa anche se il contesto rimane fragile con la crisi dell’eurozona che rimane il principale fattore di rischio a livello sistemico. per l’Eurozona le nuove stime sono di un moderato calo del Pil (-0,1%) rispetto al +0,2% stimato in precedenza) per poi riprendere a crescere nel 2013 (+0,9%). Riviste al rialzo le stime sulla Germania (+1,2% il Pil quest’anno e +2% nel 2013) e quelle sulla Francia (+0,6% quest’anno dal +0,3% stimato a novembre). Tra le economie in maggiore difficoltà, oltre alla Grecia (-5,3%), figurano il Portogallo (-3,2%) e la Spagna (-1,6%).
Revisione al rialzo delle stime per gli Stati Uniti (+2,4% del Pil 2012 dal +2% previsto in precedenza), mentre la Cina è vista crescere al ritmo dell’8,2% dall’8,5% stimato a novembre per poi risalire a +9,3% nel 2013.