Italia: il mercato dell’auto non accenna a riprendersi, -20,2% per le immatricolazioni ad agosto
Non si arresta il calo del mercato dell’auto in Italia. Poco fa il Ministero dei Trasporti ha annunciato che la Motorizzazione ad agosto ha immatricolato 56.447 autovetture, il 20,23% in meno rispetto all’agosto 2011. Il dato è sostanzialmente in linea con quello relativo luglio, quando il calo annuo si era attestato al 20,98%. Segno meno anche per i trasferimenti di proprietà di auto usate, scesi del 9,4% a 232.980. Nei primi otto mesi dell’anno, i dati della Motorizzazione evidenziano un calo delle immatricolazioni di auto nuove di quasi il 20% (-19,86%) a 981.030 autovetture (-10,9% per i trasferimenti di proprietà di auto usate).
Unrae: dati sulle vendite ci riportano indietro di 50 anni
“I riflessi sulle immatricolazioni di agosto -si legge nella nota emessa dall’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere presenti in Italia – indicano un volume di autovetture vendute che ci riporta indietro di 50 anni”. “I fatti eclatanti -ha dichiarato il Presidente dell’Unrae, Jacques Bousquet-del mese di agosto, oltre gli anticicloni africani, sono stati: l’aumento a sorpresa di 0,51 centesimi di euro del prezzo dei carburanti prima di ferragosto, lo sforamento della benzina sopra i 2 euro nel periodo del rientro dalle ferie estive ed, infine, vedere riconosciuto proprio dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel suo documento ‘Conto Nazionale’ che il principale problema dell’auto oggi è nei costi di mantenimento, che sono più che raddoppiati negli ultimi 20 anni e pesano ormai, per citare il Codacons, più di 4.000 euro/anno”. “I problemi sono noti: tasse, carburanti, assicurazioni, pedaggi”, ha detto Bousquet.
Marchionne: mai visto nulla di simile
In agosto le immatricolazioni del Gruppo Fiat hanno registrato un andamento in linea con il mercato mettendo a segno un rosso del 20,5% a 16.689 vetture. Il mese scorso le vendite del gruppo torinese erano arretrate del 20,8%. La quota di mercato del Lingotto scende sotto quota 30% attestandosi al 29,6 per cento (30,4% a luglio ed al 30,7% a giugno).
“È un mese non bello in Italia. Si prevede un -20% rispetto al 2011, mai visto numero così basso in vita mia”, ha dichiarato questa mattina l’Ad di Fiat Sergio Marchionne. Il top manager ha sottolineato che il mercato dell’auto del Bel Paese sta registrando un andamento “opposto rispetto ai dati di Brasile e Nord America che, ovviamente, sono andati alla grande”.
Federauto: penalizzati dai ‘disincentivi’ governativi
“Questo dato -ha dichiarato il Presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, in una nota emessa venerdì scorso sulla base delle stime realizzate su un panel di concessionari – conferma un trend che proietta il 2012 a un mercato di 1.370.000 vetture; 630.000 in meno rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Numeri che fanno tremare i polsi ai concessionari italiani di tutti i brand commercializzati in Italia, ai manager delle case automobilistiche ma anche al Governo che quest’anno introiterà 3 miliardi di euro in meno tra Iva e tasse varie”.
“Purtroppo – prosegue Bernacchi – in questo contesto il grande assente è proprio il Governo tecnico che, da parte sua, ha peggiorato le cose inventando i ‘disincentivi’: aumento di IVA, bolli, pedaggi autostradali, Rc, accise, Ipt, varo del superbollo per le auto prestazionali. Forse l’Italia ce la farà, come ha pronosticato il ministro Passera. Varrà anche per la filiera degli autoveicoli?”.