Notizie Notizie Italia Italia: Letta, manovra da 11,5 miliardi senza tagli alla sanità. Pressione fiscale è destinata a scendere

Italia: Letta, manovra da 11,5 miliardi senza tagli alla sanità. Pressione fiscale è destinata a scendere

15 Ottobre 2013 18:34
Niente tagli alla spesa sanitaria nel triennio 2014-2016. Lo ha annunciato il premier Enrico Letta nel corso della conferenza stampa che ha fatto da corollario alla riunione odierna del Consiglio dei ministri. “Non sono previste riduzioni alla spesa sanitaria nei prossimi tre anni”, ha detto il premier. Secondo le bozze circolate alla vigilia le risorse destinate alla spesa farmaceutica, alle case di cura e ai laboratori convenzionati sarebbero dovute scendere di 2,6 miliardi di euro.

Nel complesso, la manovra per il 2014 si attesterà a 11,5 miliardi di euro, un dato sostanzialmente in linea con le stime. Sia nel 2015 che nel 2016 il provvedimento risulterà pari a 7,5 miliardi di euro. Si tratta di un intervento che “per la prima volta da anni” non prevede “tasse e tagli al sociale”, “non aumenta la pressione fiscale su cittadini e imprese, anzi la diminuisce” ha detto Letta. In tre anni la legge di stabilità porterà a un taglio della tassazione per imprese e famiglie di un punto percentuale al 43,3%.

La riduzione delle tasse per i lavoratori vale 5 miliardi di euro, 1,5, 1,7 e 1,8 miliardi nel triennio” e nel caso delle imprese il dato si attesta a 5,6 miliardi “anche qui con una curva crescente”. La manovra prevede un miliardo di euro per le ristrutturazioni e per gli ecobonus e destina 1,6 miliardi nel triennio al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.

Per quanto riguarda l’andamento dei conti pubblici, il primo ministro ha annunciato un calo del debito pubblico nel 2014-16 e l’anno prossimo il rapporto deficit/Pil si attesterà al 2,5%.

“Abbiamo rispettato la data 15 del ottobre nonostante le tensioni politiche del mese scorso abbiano reso non semplicissimo il nostro lavoro. Abbiamo corso e oggi approveremo la legge di stabilità”. Il provvedimento passerà poi all’approvazione del parlamento, dove saranno possibili “aggiustamenti”, per meglio determinare “come utilizzare queste risorse”.