Italia: frenano anche le vendite al dettaglio, mentre in Spagna è boom di occupati
Nuovi riscontri negativi dalla congiuntura italiana con il calo a maggio delle vendite al dettaglio, mentre la vicina Spagna evidenzia importanti segnali di ripresa con un boom di nuovi occupati (oltre +400mila) nel secondo trimestre dell’anno. Dopo la doccia gelata arrivata ieri da Confindustria che prevede un Pil italiano piatto nel 2014, oggi le vendite al dettaglio hanno confermato la fase di debolezza della congiuntura registrando una diminuzione rispetto al mese precedente dello 0,7%. Nel confronto con aprile diminuiscono le vendite di prodotti alimentari (-1,2%) e, in misura più contenuta, quelle di prodotti non alimentari (-0,3%). L’Istat ha inoltre provveduto alla revisione al ribasso del dato di aprile che segna un +0,3% dal +0,4% comunicato in precedenza.
Vendite al dettaglio, vira in negativo anche il saldo annuo
Nella media del trimestre marzo-maggio 2014, l’indice mostra una leggera flessione rispetto ai tre mesi precedenti (-0,1%). Su base annua le vendite al dettaglio segnano una flessione dello 0,5% dal +2,7% a/a fatto segnare il mese precedente. Variazioni tendenziali negative si registrano sia per le vendite di prodotti alimentari (-0,5%) sia per quelle di prodotti non alimentari (-0,6%). Con riferimento alla forma distributiva, nel confronto con il mese di maggio 2013, le vendite della grande distribuzione restano invariate, mentre per le imprese operanti su piccole superfici si registra una variazione negativa (-1,1%).
Nella media del trimestre marzo-maggio 2014, l’indice mostra una leggera flessione rispetto ai tre mesi precedenti (-0,1%). Su base annua le vendite al dettaglio segnano una flessione dello 0,5% dal +2,7% a/a fatto segnare il mese precedente. Variazioni tendenziali negative si registrano sia per le vendite di prodotti alimentari (-0,5%) sia per quelle di prodotti non alimentari (-0,6%). Con riferimento alla forma distributiva, nel confronto con il mese di maggio 2013, le vendite della grande distribuzione restano invariate, mentre per le imprese operanti su piccole superfici si registra una variazione negativa (-1,1%).
In Spagna disoccupazione ai minimi a due anni e 400mila posti di lavoro in più
La ricetta Rajoy continua a farsi sentire in Spagna con il tasso del senza lavoro in decisa discesa. Nel secondo trimestre 2014 il tasso di disoccupazione si è attestato al 24,5 per cento dal 25,9% del trimestre precedente. Si tratta del livello più basso dal secondo trimestre 2012. Il numero totale degli occupati, stando ai dati diffusi oggi dall’Istituto nazionale di statistica spagnolo, è aumentato di 402.400 persone nel secondo trimestre, il più grande aumento dal secondo trimestre del 2005. In termini destagionalizzati, l’occupazione è aumentata dell’1,03 per cento rispetto al trimestre precedente.
La ricetta Rajoy continua a farsi sentire in Spagna con il tasso del senza lavoro in decisa discesa. Nel secondo trimestre 2014 il tasso di disoccupazione si è attestato al 24,5 per cento dal 25,9% del trimestre precedente. Si tratta del livello più basso dal secondo trimestre 2012. Il numero totale degli occupati, stando ai dati diffusi oggi dall’Istituto nazionale di statistica spagnolo, è aumentato di 402.400 persone nel secondo trimestre, il più grande aumento dal secondo trimestre del 2005. In termini destagionalizzati, l’occupazione è aumentata dell’1,03 per cento rispetto al trimestre precedente.