Notizie Dati Macroeconomici L’Italia cresce al ritmo più elevato dal 2007, bene anche la produzione industriale

L’Italia cresce al ritmo più elevato dal 2007, bene anche la produzione industriale

6 Agosto 2010 09:59

Segnali di forza dall’economia italiana tornata a crescere a livelli che non vedeva da quasi 3 anni. I dati preliminari Istat evidenziano nel secondo trimestre del 2010 un prodotto interno lordo (PIL) in aumento dello 0,4 per cento rispetto al trimestre precedente e dell’1,1 per cento rispetto al secondo trimestre del 2009. I dati risultano in linea con le attese del mercato. Si tratta del livello di crescita su base annua più elevato dal terzo trimestre del 2007 quando l’economia italiana segnò un progresso dell’1,5%. Il secondo trimestre del 2010 ha avuto una giornata lavorativa in più sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto al secondo trimestre 2009. La crescita acquisita per il 2010 è pari a 0,8%. Le ultime stime di Bankitalia vedono l’economia italiana crescere dell’1% nel 2010, mentre l’Fmi vede un +0,9% quest’anno e un +1,1% nel 2011.


Nel secondo trimestre il Pil è aumentato in termini congiunturali dell’1,1% nel Regno Unito e dello 0,6% negli Stati Uniti. In termini tendenziali, il Pil è aumentato del 3,2% negli Stati Uniti e dell’1,6% nel Regno Unito. Settimana prossima (venerdì) sono in arrivo anche i dati preliminari sul pil dell’eurozona e delle due principali economie continentali (Germania e Francia).


Indicazioni positive anche dalla produzione industriale, in aumento anche a giugno.. Secondo i dati odierni dell’Istat l’indice della produzione industriale destagionalizzato ha registrato un aumento dello 0,6 per cento rispetto a maggio 2010; la variazione della media del secondo trimestre rispetto a quella del trimestre precedente è pari a più 2,2 per cento. L’indice della produzione ha registrato a giugno un aumento tendenziale dell’8,2 per cento. Variazioni congiunturali positive per i beni strumentali (+2,3%), per i beni intermedi (+0,9%) e per l’energia (+0,8%). In calo invece dell’1,1 per cento i beni di consumo (-3,1% per i beni durevoli e -0,8% per i beni non durevoli).