Notizie Notizie Italia Italia: anche Confcommercio taglia stime Pil 2014, record mondiale di pressione fiscale

Italia: anche Confcommercio taglia stime Pil 2014, record mondiale di pressione fiscale

29 Luglio 2014 09:27

Dopo Confindustria e Fondo monetario internazionale oggi è il turno di Confcommercio. L’associazione delle imprese ha tagliato le sue stime sul Pil italiano per il 2014 aspettandosi una crescita pari allo 0,3% rispetto al +0,5% indicato due mesi fa. Per il 2015 il Pil tricolore dovrebbe accelerare mostrando un progresso dello 0,9 per cento. Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, non esclude che ad ottobre sia necessaria una manovra correttiva proprio per via dell’assenza di crescita economica.
 
Per quanto riguarda i consumi la Confcommercio stima per il 2014 una crescita dello 0,2%, in aumento di un decimo di punto rispetto alla precedente previsione. “Nella seconda parte dell’anno viene stimata una ripresa dei consumi per effetto del bonus Irpef con gli 80 euro“, si legge nella nota. Nel 2015 i consumi dovrebbero proseguire sulla strada della ripresa con un miglioramento pari allo 0,7 per cento.
 
La ricerca dell’Ufficio studi di Confcommercio sentenzia un primato non invidiabile per il Belpaese: “è dell’Italia il record mondiale effettivo della pressione fiscale”. Secondo i calcoli, la pressione è infatti al 53,2% del Pil, al netto dell’economia sommersa che è intorno al 17,3% del Prodotto interno lordo. Si tratta di una percentuale che supera quella di tutti i maggiori Paesi nel mondo, superiore dunque anche a quella di Paesi che hanno notoriamente una forte pressione fiscale come Danimarca (51,3%) e Francia (49,5%).
 
A livelli molto più bassi si collocano la Gran Bretagna con il 40%, la Spagna con il 37,6%, l’Irlanda con il 32,5%, il Canada al 31,2% e gli Usa al 27,7%. Secondo il Centro studi di Confcommercio, a fronte di un aumento della pressione fiscale in Italia del 5% dal 2000 al 2013, il Pil procapite è sceso del 7%. In Germania nello stesso periodo la pressione fiscale è diminuita del 6% mentre il Pil reale procapite è aumentato del 15%.