Istat, rapporto annuale 2013: mercato del lavoro in panne, boom dei ‘neet’
La disoccupazione aumenta a la condizione dei giovani rimane difficile. Secondo quanto emerge dal rapporto annuale 2013 dell’Istat, che analizza le trasformazioni che interessano economia e società italiane, “gli effetti della crisi, ancora diffusi, hanno agito in maniera diversificata sulle diverse componenti della popolazione e del mercato del lavoro”. Dal 2008 i disoccupati italiani sono aumentati complessivamente di oltre il 60 per cento, del 30,2 per cento solo nel 2012 (oltre 600 mila unità). A determinate la crescita dell’ultimo anno i lavoratori che hanno perso il lavoro e ne cercano uno nuovo (sei casi su dieci). Quanto alle età, più della metà della crescita è dovuta ai 30-49enni, ma il divario tra questi e i giovani di 15-29 anni in termini di tassi di disoccupazione si è ampliato ed è pari nel 2012 a ben 16 punti percentuali a sfavore dei più giovani. Non solo l’occupazione si riduce, ma anche l’investimento in capitale umano non cresce. Di conseguenza la quota di neet, ovvero i giovani che non lavorano e non studiano, è aumentata in misura maggiore degli altri paesi europei. In Italia, per giunta, la condizione di neet è, rispetto agli altri paesi, più legata al fenomeno dello scoraggiamento: sono di meno quelli che cercano attivamente lavoro e molti di più quelli che rientrano nelle forze di lavoro potenziali.