Notizie Notizie Italia Ipo: Technogym, al via il roadshow. Prezzo indicativo fissato tra 3 e 3,75 euro

Ipo: Technogym, al via il roadshow. Prezzo indicativo fissato tra 3 e 3,75 euro

18 Aprile 2016 07:22
Le turbolenze sui mercati finanziari non spaventano Technogym che prosegue spedita verso la quotazione a Piazza Affari. Il gigante delle attrezzature fitness e wellness ha fissato il range di prezzo indicativo delle azioni tra i 3 e 3,75 euro (estremi inclusi) per azione. L’approdo in Borsa avverrà sotto forma di offerta pubblica di vendita (Opv). Il 60% del gruppo è in mano ai fratelli Nerio e Pierluigi Alessandri, mentre tra i principali azionisti è presente il fondo Arle.  
Nella nota diffusa oggi, la società di Cesena ha precisato che l’azionista Salhouse Holding (veicolo di Arle Capital Partners) intende vendere 50 milioni di azioni, oltre a 7,5 milioni di azioni relativi all’opzione greenshoe. I 57,5 milioni di azioni corrispondono al 28,75% del capitale azionario di Technogym. L’avvio dell’offerta è previsto al completamento del processo di approvazione da parte di Consob e si prevede che si concluderà il prossimo 28 aprile. Il periodo di lock-up per ognuno degli azionisti di Technogym e per gli attuali azionisti (Wellness Holding e Salhouse Holding) durerà 180 giorni dal closing dell’operazione.
Chi è Technogym
Fondata nel 1983 Technogym offre attrezzature per l’allenamento cardio, forza e funzionale, servizi e una piattaforma digitale che consente ai consumatori di accedere alla loro esperienza wellness personale ovunque. Technogym si rivolge a segmenti di mercato specifici: fitness clubs, hospitality & residential, medicale, corporate e consumer. E’ il fornitore ufficiale ed esclusivo per la preparazione atletica delle prossime olimpiadi di Rio 2016. L’azienda è stata fornitore ufficiale anche delle quattro precedenti edizioni dei Giochi Olimpici (Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012), così come i giochi invernali di Torino 2006.
Technogym nel 2015 ha riportato un fatturato in crescita del 10% a 511,8 milioni di euro e un Ebitda salito del 40% a 86,7 milioni. Il 93% del fatturato deriva dall’export. L’azienda oggi conta circa 2.000 dipendenti presso le 14 filiali in Europa, Stati Uniti, Asia, Medio Oriente, Australia e Sud America ed esporta il 90% della propria produzione in oltre 100 Paesi.