L’Ipo di Enel Green Power non scalda gli investitori, si profila taglio forchetta prezzo

L’Ipo dell’anno rischia di non riscuotere il successo atteso. A un giorno dalla chiusura del collocamento dell’offerta iniziale di quotazione di Enel Green Power, società del gruppo Enel attiva nel business delle energie rinnovabili, si addensano nubi sull’andamento del collocamento. Il Wall Street Journal di oggi rimarca come la domanda dagli investitori istituzionali si stia rivelando inferiore al previsto. Citando fonti vicine all’operazione, il prestigioso quotidiano finanziario riferisce di una copertura di solo l’80% dell’offerta al 27 ottobre, ossia a due giorni dalla chiusura dell’offerta. EGP che risulta la maggiore Ipo europea del 2010 e quella più importante in Italia dal lontano 1999.
Le ultime indiscrezioni di mercato parlano di un abbassamento della forchetta di prezzo con il margine minimo del range a 1,6 euro rispetto agli 1,8 euro fissati al via del collocamento. A Milano il titolo Enel a metà seduta viaggia comunque in rialzo a 4,0575 euro (+0,87%). “Il titolo Enel beneficerà dell’abbassamento del debito anche se il collocamento di Enel Green Power avverrà a un prezzo inferiore a quello della forchetta indicata”, rimarca in una nota Alberto Gandolfi di Ubs. L’analista della casa d’affari elvetica conferma il rating buy su Enel con prezzo obiettivo a 4,5 euro ritenendo che è probabile una quotazione di EGP a sconto rispetto a quella dei peers. Ubs calcola come il valore degli asset attuali di Enel Green Power è pari a 8,3 miliardi di euro, destinato a salire a 9,2 mld se si considera il tasso di crescita previsto per i prossimi 5 anni. La forchetta 1,8-2,1 euro indicata in sede di Ipo valuta la società tra 9 e 10,5 miliardi di euro.
Cerca di rassicurare il mercato il presidente di Enel, Piero Gnudi, intervenuto nel corso della Giornata Mondiale del Risparmio. Gnudi ha dichiarato che il collocamento della società attiva nel business delle energie rinnovabili sta andando bene “e non ci sarà necessità dell’intervento del consorzio di garanzia”.
Domani finisce il termine del collocamento dell’offerta iniziale di quotazione di EGP. Il debutto in Borsa (sia Milano sia Madrid) è previsto per il 4 novembre. Sul mercato andrà il 33% delle azioni (1,41 miliardi di azioni) che dovrebbero portare nelle casse del colosso elettrico oltre 3 miliardi di euro. Una cifra che permetterà al gruppo romano di abbattere il debito a 45 miliardi entro la fine dell’anno.