Notizie Notizie Italia I dati di bilancio mettono le ali a Eni: trimestrale oltre le attese per molti, ma non per tutti

I dati di bilancio mettono le ali a Eni: trimestrale oltre le attese per molti, ma non per tutti

28 Ottobre 2010 09:36

Dopo ConocoPhillips e Shell l’onda lunga delle trimestrali del settore petrolifero travolge Eni. Che non manca l’occasione. Con numeri oltre le attese recentemente riviste al ribasso però, il titolo del Cane a sei zampe prende il largo a Piazza Affari, balzando del 2,67% a 16,12 euro. La compagnia petrolifera di San Donato ha annunciato di aver chiuso il terzo trimestre 2010 con un utile netto pari a 1,72 miliardi (+39%), oltre le stime di 1,33 miliardi. L’utile netto adjusted nel trimestre si è attestato a 1,70 miliardi, in crescita del 47,5%, sopra il consensus Reuters di 1,3 miliardi di euro.


L’Ebit adjusted si è attestato a 4,11 miliardi, in miglioramento del 31,7% rispetto allo stesso periodo 2009 a fronte di un consensus Reuters di 3,676 miliardi. Stabile la produzione di idrocarburi che nel trimestre è pari a 1,705 milioni di barili al giorno. Mentre sono risultate in forte ribasso le vendite di gas che hanno registrato un calo del 17,4% a 18,60 miliardi di metro cubi (-9,3% nei nove mesi).

 

C’è chi non si scalda però davanti a questi conti. E’ il caso degli analisti di Morgan Stanley, che in una nota appena uscita segnalano che il terzo trimestre di Eni non è affatto esaltante ma a ben vedere è piatto a causa di una tassazione più bassa e guadagni sulle scorte di magazzino. “Il risultato operativo di 4,1 miliardi di euro contro i 3,7 miliardi attesi potrebbe portare il consensus ad abbassare le stime che erano state abbassate recentemente”, proseguono gli esperti, che concludono dicendo che pertanto “non c’è ragione per inseguire il titolo che molto probabilmente è protagonista di un balzo che si esaurirà molto presto”.

 

 L’esercizio ad ogni modo non è ancora finito. “Per il 2010 mi aspetto un significativo miglioramento degli utili”, ha anticipato l’ad di Eni, Paolo Scaroni, di fronte ai risultati trimestrali “eccellenti in un contesto del mercato del gas ancora difficile”. “Abbiamo fatto passi avanti sostanziali nello sviluppo del campo giant di Zubair in Iraq, abbiamo realizzato importanti scoperte in Angola, Venezuela e Mare del Nord e siamo entrati in Togo e nella Repubblica Democratica del Congo, nuovi paesi ad elevato potenziale”, ha evidenziato Scaroni, aggiungendo: “continuiamo a investire per la crescita in particolare nel settore E&P”.

 

L’occasione della trimestrale è stata sfruttata da Eni per fare il punto della situazione. Il gruppo prevede di realizzare una produzione in linea al 2009, assumendo lo scenario Brent di 77 $/barile, lo stesso livello di tagli Opec dei nove mesi e le dismissioni in corso, con esclusione dell’effetto dell’aggiornamento del coefficiente di conversione del gas. Il contributo di nuovi avvii in particolare in Italia, Congo, Norvegia e solo marginalmente del progetto Zubair in Iraq, unitamente alla crescita dei campi avviati nel 2009 principalmente in Nigeria e Angola, compenseranno il declino dei giacimenti maturi, i minori ritiri di gas libico in relazione all’oversupply sul mercato europeo, nonché i ritardi produttivi attesi nel Golfo del Messico in conseguenza dell’incidente occorso al pozzo Macondo operato da BP.


Nel 2010 la società ha intenzione di aumentare leggermente gli investimenti tecnici rispetto al 2009 (EUR13,69 miliardi nel 2009) in scia alle iniziative di ottimizzazione della produzione e all’apprezzamento del dollaro. Gli investimenti riguarderanno principalmente lo sviluppo delle riserve di idrocarburi, i progetti esplorativi, l’upgrading della flotta di mezzi navali di costruzione e perforazione, nonché il potenziamento delle infrastrutture di trasporto del gas naturale. Per quanto riguarda la voce cessioni delle partecipazioni nei gasdotti europei Tag, Tenp e Transitgas saranno completate entro la prima metà del 2011.