Intesa Sanpaolo: utili a 1,25 miliardi nel 2014, dividendo ordinario di 7 centesimi
Intesa Sanpaolo ha archiviato il 2014 con un utile netto contabile pari a 1,251 miliardi di euro rispetto alla perdita di 4,55 miliardi dell’esercizio precedente. Se si esclude l’aumento retroattivo della tassazione – dal 12% al 26% – della plusvalenza registrata nel 2013 sulla quota detenuta in Banca d’Italia, l’utile netto si attesterebbe a 1,69 miliardi di euro, in crescita del 38,8% rispetto ai 1.218 milioni del 2013 escludendo l’impairment di goodwill e altre attività intangibili. Nel solo quarto trimestre l’utile netto è stato di 48 milioni di euro contro i 261 milioni del consensus Bloomberg. Il consiglio di gestione ha deliberato di proporre alla prossima assemblea un monte dividendi per 1,2 miliardi di euro, pari ad una distribuzione di 7 centesimi di euro per azione ordinaria e 8,1 centesimi per azione di risparmio, al lordo delle ritenute di legge. A fine 2014, il common Equity ratio, tenendo conto degli 1,2 miliardi di dividendi maturati nel 2014, è ammontato al 13,6% secondo i criteri transitori e al 13,3% secondo i criteri a regime.
I proventi operativi netti sono stati pari a 16.898 milioni di euro, in aumento del 4% rispetto ai 16.248 milioni del 2013, gli interessi netti si sono attestati a 8.374 milioni, in aumento del 3,3% rispetto agli 8.110 milioni del 2013 , mentre le commissioni nette sono ammontate a 6.775 milioni di euro, in crescita del 10,5% rispetto ai 6.132 milioni del 2013.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è stato pari a 5.307 milioni di euro, rispetto ai 7.842 milioni del 2013. Gli accantonamenti per rischi e oneri sono stati pari a 542 milioni rispetto ai 314 milioni del 2013; le rettifiche nette su crediti hanno raggiunto i 4.538 milioni, rispetto ai 7.111 milioni del 2013; le rettifiche nette su altre attività si sono attestate a 227 milioni, rispetto ai 417 milioni del 2013.
Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) è ammontato – al netto delle rettifiche di valore – a 33.461 milioni di euro, in aumento dell’8% rispetto ai 30.987 milioni del 31 dicembre 2013. In quest’ambito, i crediti in sofferenza sono cresciuti a 14.178 milioni di euro rispetto ai 12.899 milioni del 31 dicembre 2013, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 4,2% (3,8% al 31 dicembre 2013) e un grado di copertura del 62,7% (62,5% a fine 2013).
Per il Gruppo Intesa Sanpaolo nel 2015 è attesa una crescita dei proventi operativi netti, favorita dalle commissioni nette, del risultato della gestione operativa e del risultato corrente al lordo delle imposte, con una riduzione del costo del rischio.