Intesa SanPaolo presenta i conti del I semestre 2018. Messina: risultato record dal 2008

Nel primo semestre del 2018 Intesa SanPaolo ha continuato a macinare utili, ma dopo la comunicazione del bilancio il titolo si conferma tra i peggiori di Piazza Affari, con una perdita del 3%, che lo porta a testare il minimo intraday di 2,5465 euro. Questo, nonostante la soddisfazione sui conti espressa dal numero uno, il consigliere delegato Carlo Messina, in una nota:

“Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati raggiunti nel primo semestre di quest’anno: la nostra Banca si conferma come una delle più solide e profittevoli in Europa e allo stesso tempo è capace di dare vita al più grande progetto di inclusione economica e di lotta alla povertà nel Paese”.

“I primi sei mesi del 2018 – ha detto Messina – si chiudono con un utile netto pari a 2,2 miliardi, in crescita del 25% sul primo semestre 2017: si tratta del migliore risultato registrato dal 2008. Se includiamo la plusvalenza relativa all’accordo con Intrum, l’utile netto sale a 2,6 miliardi di euro, un valore pari al 68% dei 3,8 miliardi di utile dello scorso anno. Siamo pertanto nelle condizioni di poter affermare che l’utile netto del 2018 supererà i 3,8 miliardi di utile del 2017″.

Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo semestre del 2018 precisamente con un utile netto di 2,179 miliardi, in crescita rispetto ai 1,738 miliardi dei primi sei mesi dell’anno scorso.

Nel secondo trimestre, tuttavia, il risultato netto è stato tuttavia di 927 milioni, in flessione rispetto ai 1,252 miliardi raggiunti nello stesso periodo del 2017. I numeri si sono rivelati comunque migliori delle attese.

Dagli altri numeri contenuti nel comunicato con cui sono stati resi noti i risultati di bilancio, emerge la forza dell’istituto di credito.

La patrimonializzazione di Intesa SanPaolo, di fatto, resta “molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi”. In particolare, “al 30 giugno, tenendo conto di 1,852 miliardi di dividendi maturati nel semestre, il Common equity tier 1 ratio pro-forma a regime è stato pari al 13,6%, livello top tra le maggiori banche europee“.

La banca continua inoltre a offrire “supporto all’economia reale: circa 30,5 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo semestre del 2018, con circa 25,5 miliardi in Italia, di cui circa 22 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese. Circa 8mila aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo semestre 2018 e circa 81mila dal 2014, preservando rispettivamente circa 40mila e 400mila posti di lavoro”.

Sulla base di questi presupposti, per il gruppo Intesa Sanpaolo “nel 2018 è atteso un aumento del risultato netto rispetto al 2017, escludendo dal risultato del 2017 il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dell’insieme aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. All’andamento atteso del risultato netto è previsto concorrano un aumento dei ricavi, un continuo cost management e un calo del costo del rischio”.

In relazione alla politica di dividendi per il 2018 Messina nella nota ha affermato che, “con un pay out ratio previsto nel 2018, all’85% confermiamo come priorità la capacità di remunerare in maniera significativa i nostri azionisti, come dimostrato dai 10 miliardi di dividendi distribuiti nel corso del precedente piano d’impresa. La qualità e la solidità dei nostri risultati sono basati sulla crescita dei ricavi più elevata tra le principali banche europee che finora hanno pubblicato i risultati, mentre le commissioni nel semestre sono le migliori di sempre pur in un contesto di mercato complesso. Ci confermiamo ai vertici delle banche europee per efficienza, con un cost-income al 49%“.

Il numero uno dell’istituto ha così confermato, nel corso di una conference call con gli analisti indetta per fare il punto della situazione sui risultati appena comunicati, che il dividendo di Intesa Sanpaolo sarà “molto soddisfacente”.