Notizie Notizie Italia Intesa Sanpaolo porta al 4% la quota in Unicredit

Intesa Sanpaolo porta al 4% la quota in Unicredit

25 Maggio 2007 06:28

Ancora grandi movimenti nel settore bancario. Se Capitalia, come già promesso nel giorno delle nozze con Unicredit, smobilita la sua partecipazione in Generali, Intesa Sanpaolo ha annunciato ieri che la società controllata Banca Caboto ha superato la soglia del 2% del capitale ordinario di Unicredit, raggiungendo così il 2,25%. Una mossa che porta la superbanca guidata da Corrado Passera a detenere una quota del capitale ordinario dell’istituto di Piazza Cordusio pari al 3,99%, a seguito di operazioni concluse – come si legge nella nota diramata dalla società – nell’ambito dell’abituale attività di negoziazione, coperte da derivati e aventi scadenza a breve termine. Sul fronte di valori di Borsa, l’investimento vale circa 3,2 miliardi di euro. Un’operazione che sembra celare un’azione strategica, giustificata dal gruppo come una “normale attività di trading”. Il rientro al di sotto della soglia del 2% da parte del gruppo è, infatti, previsto entro metà giugno 2007.


Intanto, le manovre continuano anche sul fronte Unicredit-Capitalia. L’istituto capitolino mantiene le promesse e comincia a tirarsi fuori dal Leone di Trieste, e lo fa rimborsando il prestito convertibile sul 2,8% della compagnia assicurativa, un’operazione che entro la fine di maggio dovrebbe concludersi con l’uscita di scena effettiva della banca romana da Generali. E anche se i diretti della nuova superbanca italiana, seconda in Europa, guardano con diffidenza ad ogni movimento di Unicredit-Capitalia, ieri, l’amministratore delegato dell’istituto milanese, Alessandro Profumo, e il Presidente di Capitalia, Cesare Geronzi, hanno ribadito a margine dell’assemblea di Confindustria, l’intento dell’indipendenza di Mediobanca. “Insieme avevamo il 18% – spiega Profumo – e adesso, insieme scenderemo al 9%. Non vedo quale sia il problema”.


Ma sulle nascita del nuovo colosso bancario del Belpaese vuole vederci chiaro anche la Consob. Sotto la lente d’ingrandimento dell’Authority nostrana gli effetti e i movimenti che questo deal produrrà sul sistema finanziario italiano, soprattutto alla luce del caso Mediobanca. La Commissione nazionale che vigila sulle società e la Borsa ha inviato nella giornata di ieri una lettera a Piergaetano Marchetti, presidente del patto degli azionisti della merchant bank meneghina, chiedendo delle indicazioni e dei dettagli maggiori sulla tempistica che sarà adottata per la dismissione del 9% nella mani dell’istituto di piazza Cordusio.

 

E il mondo finanziario italiano parte con la retomarca inserita a Piazza Affari. A partire dal titolo Intesa Sanpaolo che perde lo 0,54% a 5,665 euro per azione; sotto la parità anche i due istituti freschi di fiori d’arancio, Unicredit e Capitalia, che lasciano sul parterre rispettivamente lo 0,95% e lo 0,50%, scambiando a 7,08 e 7,60 euro. Segno meno in avvio di contrattazioni anche per Generali e Mediobanca, i due temi caldi per la nuova superbanca italiana, che indietreggiano rispettivamente dello 0,15% a 33,71 euro e dello 0,76% a 17,43 euro.

 

(Notizia aggiornata alle 09.10)