News Notizie Italia Intermonte a Piazza Affari con valorizzazione oltre i 100 milioni, domanda circa 3 volte l’offerta

Intermonte a Piazza Affari con valorizzazione oltre i 100 milioni, domanda circa 3 volte l’offerta

Pubblicato 18 Ottobre 2021 Aggiornato 19 Luglio 2022 17:30
Intermonte Partners SIM, holding di controllo di Intermonte SIM, ha concluso il collocamento istituzionale finalizzato alla quotazione delle proprie azioni sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana. La domanda è stata circa 3 volte le 13.750.000 azioni (comprensive delle n. 13.062.500 azioni oggetto dell’Offerta e delle ulteriori n. 687.500 azioni derivanti dall’Opzione Greenshoe) per un controvalore complessivo di circa euro 112 milioni e con una forte partecipazione di investitori esteri pari al 40% circa dell’intera domanda.

Il prezzo di collocamento delle azioni di Intermonte è stato fissato a euro 2,80 per azione (forchetta di prezzo era tra 2,6 e 2,9 euro), con una conseguente capitalizzazione pari a circa euro 101,3 milioni. L’ammontare complessivo dell’Offerta, considerando anche le azioni oggetto dell’Opzione Greenshoe, è pari a circa euro 38,5 milioni (circa euro 36,6 milioni prima dell’esercizio dell’Opzione Greenshoe).

Il flottante di Intermonte sarà pari a circa il 38% del capitale sociale in caso di integrale esercizio dell’Opzione Greenshoe (circa 36,1% del capitale sociale prima dell’esercizio dell’Opzione Greenshoe).

“Siamo estremamente soddisfatti della risposta degli investitori che hanno mostrato grande fiducia e apprezzamento nel nostro modello di partnership, che oggi ne esce rafforzato e pronto a cogliere nuove opportunità sul mercato", rimarca Guglielmo Manetti, Amministratore Delegato di Intermonte, che aggiunge: "Il nostro posizionamento come operatore di riferimento nel segmento delle PMI, la nostra forza patrimoniale e la diversificazione del nostro business saranno ulteriormente sviluppati grazie alla quotazione in Borsa. L’AIM resta un primo passaggio: guardiamo allo STAR come punto di arrivo per il futuro e alla crescita anche per linee esterne, in particolare nei servizi digitali e nell’Investment Banking.”

La Società, gli azionisti venditori e il top management di Intermonte hanno assunto taluni impegni di lock-up, in linea con la prassi di mercato per operazioni similari, per i primi 12 mesi su tutte le proprie azioni; inoltre, ciascun azionista della Società titolare di azioni ordinarie rappresentanti più dell’1% del capitale sociale votante della Società, ha assunto un ulteriore impegno di lock-up, per i successivi 12 mesi, sul 50% delle azioni ordinarie dagli stessi possedute alla data di inizio delle negoziazioni.

Inoltre il top management (nelle figure di Guglielmo Manetti, Fabio Pigorini, Andrea Lago, Guido Pardini e Dario Grillo) e i soci fondatori (Alessandro Valeri e Gian Luca Bolengo) hanno sottoscritto un patto parasociale che prevede un lock-up di 36 mesi a partire dalla data di inizio delle negoziazioni, con riferimento a n. 7.700.000 azioni dagli stessi complessivamente conferite nel patto, pari al 24,0% circa delle azioni in circolazione, al netto delle azioni proprie, rappresentative del 21,3% circa del capitale sociale.