Inflazione record, eToro: difficile parlare di raggiungimento di un picco in Europa
Inflazione record anche se è difficile parlare di raggiungimento di un picco inflazionistico in Europa come afferma Gabriel Debach, market analyst di eToro, relativo alla lettura odierna dell’inflazione.
Per il secondo mese consecutivo, l’ottavo se escludiamo il rallentamento di aprile, i prezzi al consumo registrano un’impennata mensile dell’1,2% - il doppio rispetto a quella attesa. Inflazione che quindi, nella lettura preliminare di giugno, registra un +8% su base annua, registrando il valore più alto di 36 anni, da gennaio 1986, e con aumenti che continuano a propagarsi dai beni energetici agli altri comparti merceologici, nell’ambito sia dei beni sia dei servizi. Non si arresta la crescita del cosiddetto “carrello della spesa” al +8,3% aumentando pertanto il malcontento maggiormente percepito dalle famiglie. Crescita che viene ad essere rilevata anche nell’UE la quale a giugno ha toccato l’8,6%, un livello mai registrato da quando è stata creata l’Unione economica e monetaria. Incremento italiano che tuttavia supera su base mensile perfino quello europeo 0,8%, e soprattutto quello francese (0,7%) e tedesco (0,1%), sebbene sia stato inferiore all’incremento spagnolo (1,8%). Con le crescenti pressioni sul lato russo, con il gas europeo che a giugno ha visto un incremento di poco meno il 70%, crescono ora la necessità di intervento politico e i 7 miliardi in discussione da parte del Governo per il caro bolletta potrebbero rappresentare una valvola di sfogo per gli italiani.
Per il secondo mese consecutivo, l’ottavo se escludiamo il rallentamento di aprile, i prezzi al consumo registrano un’impennata mensile dell’1,2% - il doppio rispetto a quella attesa. Inflazione che quindi, nella lettura preliminare di giugno, registra un +8% su base annua, registrando il valore più alto di 36 anni, da gennaio 1986, e con aumenti che continuano a propagarsi dai beni energetici agli altri comparti merceologici, nell’ambito sia dei beni sia dei servizi. Non si arresta la crescita del cosiddetto “carrello della spesa” al +8,3% aumentando pertanto il malcontento maggiormente percepito dalle famiglie. Crescita che viene ad essere rilevata anche nell’UE la quale a giugno ha toccato l’8,6%, un livello mai registrato da quando è stata creata l’Unione economica e monetaria. Incremento italiano che tuttavia supera su base mensile perfino quello europeo 0,8%, e soprattutto quello francese (0,7%) e tedesco (0,1%), sebbene sia stato inferiore all’incremento spagnolo (1,8%). Con le crescenti pressioni sul lato russo, con il gas europeo che a giugno ha visto un incremento di poco meno il 70%, crescono ora la necessità di intervento politico e i 7 miliardi in discussione da parte del Governo per il caro bolletta potrebbero rappresentare una valvola di sfogo per gli italiani.