Notizie Notizie Italia Inflazione e spinta green i due driver chiave per individuare i settori favoriti per il 2022

Inflazione e spinta green i due driver chiave per individuare i settori favoriti per il 2022

16 Dicembre 2021 09:39

L’Europa si affaccia al 2022 con un forte livello di domanda e profitti delle aziende in aumento. Come riporta l’Outlook di Schroders ci sarebbe un’ondata di investimenti in arrivo e le aziende riconfigurano le loro catene di approvvigionamento, puntando sempre di più sulle tecnologie sostenibili. Tuttavia, ci sono nuvole all’orizzonte, con la prospettiva di un’inflazione più alta, di tassi d’interesse più elevati e potenzialmente di un panorama d’investimento molto diverso, in particolare verso la fine dell’anno prossimo.

Le nuove varianti rappresentano un’ulteriore preoccupazione, ma al momento, gli analisti di Schroders non ritengono che l’attuale aumento delle infezioni possa arrestare la ripresa, al contrario prevedono che i profitti aziendali nell’Eurozona aumenteranno di circa il 50% su base annua per il 2021 e si prevede una crescita dell’8-9% per il 2022.

Inflazione, quali settori guardare?

Anche se alcuni costi dei fattori di produzione potrebbero raggiungere il picco, ci sono ragioni per cui l’inflazione potrebbe non scendere. Le catene di approvvigionamento si stanno riconfigurando a causa della pandemia e delle preoccupazioni geopolitiche e questa riconfigurazione porterà a costi più elevati, poiché le aziende cercano fornitori più vicini geograficamente anche se meno efficienti.

L’aumento dei prezzi associato alle emissioni di carbonio sta facendo crescere i costi; infatti, nel 2021 tale prezzo è raddoppiato nell’UE, rendendo necessario il passaggio a carburanti meno inquinanti e metodi di produzione rinnovabili, con il probabile aumento dell’inflazione. Molti settori infine stanno affrontando carenze di manodopera che potrebbero far salire i salari.

L’insieme di questi fattori può contribuire a consolidare le aspettative di un’inflazione più alta.

L’Europa è ben posizionata per beneficiare della riorganizzazione delle catene di approvvigionamento, in particolare nel settore dei beni capitali e in quello tecnologico. Spiccano le aziende europee di attrezzature per semiconduttori che stanno sperimentando un’impennata della domanda, mentre il mondo si digitalizza e i produttori di chip costruiscono capacità extra.

I titoli finanziari e soprattutto quelli bancari tendono ad andare bene quando l’inflazione e i tassi d’interesse sono in aumento, in quanto ciò permette loro di riprezzare i prestiti.

Settori green ancora sotto i riflettori

Sul fronte green ci sono ancora importanti stimoli in arrivo in Europa, infatti, il budget dell’UE a lungo termine e la spesa per il Next Generation EU coprono il periodo 2021-27 e gran parte di questa spesa sarà diretta a progetti creati per prevenire o mitigare il cambiamento climatico.

Gli analisti di Schroders vedono un potenziale nelle imprese industriali, per le quali l’energia green rappresenta una nuova area di crescita. Tuttavia, non è detto che tutte le aziende attive nello spazio ‘green’ si rivelino un buon investimento e quindi gli investitori dovranno essere ancora molto selettivi quando si tratta di singoli titoli.

Schroders pensa che l’attuale forte slancio per l’azionario continuerà nella prima parte del 2022, tuttavia, i rischi posti dall’inflazione e dall’azione della BCE potrebbero aumentare nel corso del 2022. È importante ricordare anche i rischi geopolitici: le tensioni tra Stati Uniti e Cina potrebbero riaccendersi, ma ci sono rischi più vicini, come dimostra la crisi dei migranti al confine tra Bielorussia e Unione Europea.

Le azioni dell’Eurozona hanno avuto una performance molto positiva rispetto ai minimi della primavera 2020. In conclusione, è possibile che l’Europa emerga come un vincitore relativo, in quello che probabilmente si rivelerà un 2022 in generale più difficile.