Industria: Codacons, dati su fatturato e ordinativi legati al crollo del mercato interno

"Secondo i dati resi noti oggi dall'Istat, a febbraio il fatturato dell'industria su base annua crolla del 4,7%, mentre gli ordinativi precipitano del 7,9%. Per il Codacons questi dati dimostrano che i guai delle industrie italiane dipendono dal crollo del mercato interno, ossia dal fatto che le famiglie italiane non hanno più soldi e sono costrette a ridurre persino gli acquisti di beni necessari, rinviando a tempi migliori tutti gli acquisti superflui, dall'abbigliamento alle calzature, dai mobili alle auto". Recita così una nota diffusa dall'associazione.
"Fino a che il Governo non farà un dl 'Salva famiglie, rilanciando i consumi, sia il fatturato che gli ordinativi non potranno che crollare. Per chi produrre, infatti, se nessuno acquista?" Si chiede il Codacons. "Ecco perché la priorità del prossimo Governo, non essendoci i soldi per fare tutto, dagli investimenti pubblici al taglio dell'Irap, dovrebbe essere quella di concentrarsi sulle famiglie italiane, ridando loro capacità di spesa. Altrimenti l'Italia uscirà dalla crisi solo dopo che sarà finita nel resto del mondo, andando al traino degli altri paesi, grazie alla ripresa delle esportazioni, perdendo così ulteriori posizioni nella classifica dei paesi più industrializzati".
"Il Governo, ad esempio, dovrebbe spostare la tassazione dal ceto medio a chi i soldi ce li ha veramente, lavorando per una tassa sui grandi patrimoni e riducendo l'elusione fiscale, oggi consentita anche ai milionari, sbloccando, in contropartita, la rivalutazione delle pensioni e degli stipendi dei dipendenti pubblici e non aumentando l'Iva", conclude la nota.
"Fino a che il Governo non farà un dl 'Salva famiglie, rilanciando i consumi, sia il fatturato che gli ordinativi non potranno che crollare. Per chi produrre, infatti, se nessuno acquista?" Si chiede il Codacons. "Ecco perché la priorità del prossimo Governo, non essendoci i soldi per fare tutto, dagli investimenti pubblici al taglio dell'Irap, dovrebbe essere quella di concentrarsi sulle famiglie italiane, ridando loro capacità di spesa. Altrimenti l'Italia uscirà dalla crisi solo dopo che sarà finita nel resto del mondo, andando al traino degli altri paesi, grazie alla ripresa delle esportazioni, perdendo così ulteriori posizioni nella classifica dei paesi più industrializzati".
"Il Governo, ad esempio, dovrebbe spostare la tassazione dal ceto medio a chi i soldi ce li ha veramente, lavorando per una tassa sui grandi patrimoni e riducendo l'elusione fiscale, oggi consentita anche ai milionari, sbloccando, in contropartita, la rivalutazione delle pensioni e degli stipendi dei dipendenti pubblici e non aumentando l'Iva", conclude la nota.