Indagine Ing Direct, con la crisi in Italia il 29% della popolazione risparmia più di prima
Gli italiani, anche in un momento delicato come quello attuale, riescono a fare le formichine molto più di quanto non avvenga negli altri paesi. E’ quanto emerge dall’indagine “Sociologic Trends Around Saving”, presentata da Ing Direct e commissionata all’istituto di ricerca Tns nei nove paesi in cui la banca della Zucca è presente (Italia, Usa, Canada, Francia, Germania, UK, Austria, Spagna e Australia). Dalla ricerca viene fuori che la crisi economico finanziaria ha avuto un impatto concreto sulle abitudini delle famiglie in tutto il mondo. Per quanto riguarda il Belpaese, se in Italia il 42% di persone mette da parte meno soldi rispetto all’anno scorso (la percentuale più alta, vicina al dato francese del 40% ma lontana dal 22% dell’Austria), un’altra fetta della popolazione, ben il 29%, riesce addirittura a risparmiare più di prima. Una percentuale quest’ultima che si discosta molto dagli altri Paesi, dove il massimo è raggiunto dal 25% degli statunitensi. Per racimolare i risparmi anche in tempo di crisi, la maggior parte delle persone ha dovuto modificare le proprie abitudini di consumo: in Italia solo il 6% dice di non aver cambiato nessuno dei suoi comportamenti, tutti gli altri hanno tagliato le spese superflue (74%, il dato più alto dei nove Paesi), viaggiato meno, ma anche passato più tempo a casa (43%) e si sono mossi più spesso a piedi (30%). Ma ci sono anche piaceri che le persone non hanno sacrificato, come cibo, viaggi e casa. In Italia però vincono la moda, che sta al pari dei viaggi nella considerazione della gente (con un 31% che non rinuncerebbe mai a rifornire il proprio guardaroba di nuovi vestiti), e i piccoli lussi, ritenuti la cosa più importante dal 37% degli intervistati.