Incubo estate bollente per i BTP, i precedenti del 1992 e del 2011
Rimane alta la tensione sulla carta italiana con il rendimento dei Btp che sta nuovamente puntando area 3% e lo spread a ridosso dei picchi toccati il 29 maggio all’apice della crisi politica. Il rischio Italia continua a essere una fonte di preoccupazione sul mercato con i picchi di vendite sui Btp a fine maggio che potrebbero ritornare in caso di rinnovate tensioni politiche. Tra gli scenari più temuti dal mercato c’è quello di uno scontro frontale con l’Europa da parte del governo M5S-Lega, con l’atteggiamento aggressivo tenuto da Matteo Salvini che alimenta tale preoccupazione; in seconda battuta l’ascesa dei consensi verso la Lega ha fatto tornare lo spettro di una crisi politica con Salvini che potrebbe essere tentato dall’opzione di una rottura del patto di governo con i grillini.
“Fine luglio e inizio agosto possono essere tempi pericolosi per i mercati italiani”, avverte Simon Derrick Chief Currency Strategist, BNY Mellon ricordando i casi del 1992 e del 2011. L’uscita dal sistema monetario europeo (SME) del settembre 1992 e la crisi del debito del novembre 2011 hanno entrambe registrato un picco intermedio a fine luglio/inizio agosto. “Tenendo presente questo fatto, l’asta di giovedì di un massimo di 6,5 miliardi di euro di BTP potrebbe rivelarsi un utile barometro del sentiment”, argomenta Simon Derrick.
Lo strategist di BNY Mellon ritiene che per la stessa zona euro, la preoccupazione più imminente è la maggiore forza del nuovo governo di coalizione italiano con le dichiarazioni di Matteo Salvini “sempre più provocatorie e volte solo a rafforzare il sostegno del suo partito”, come dimostrato in occasione del mini-summit di Berlino sull’immigrazione che ha visto Salvini esternare in direzione opposta alle proposte uscite dal vertice.
Questa mattina lo spread Btp-Bund viaggia a 260 punti, vicino al picco di ieri a 262 pb, pari al livello più alto dal 30 maggio. Sul secondario il rendimento del Btp decennale è arrivato al 2,9%. Settimana scorsa le tensioni sui Btp erano ritornate soprattutto dopo la notizia della nomina dei due economisti euroscettici della Lega, Alberto Bagnai e Claudio Borghi, rispettivamente per la presidenza della Commissione Finanze del Senato e di quella Bilancio della Camera.
Ascesa della Lega aumenta timori sul mercato
Gli ultimi sondaggi danno la Lega a ridosso del 30 per cento dei consensi (29,7% secondo SWG, contro il 29,4% del M5S). Secondo Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, bisognerà monitorare da vicino questo aspetto poichè il partito di Matteo Salvini potrà avere una crescente tentazione di consolidare il vantaggio anche se “per il momento non vi sono avvisaglie”.
“C’è una buona argomentazione per sostenere che l’aumento del sostegno per la Lega incoraggerà il partito di destra ad adottare un approccio duro per la definizione della legge di bilancio 2019 prevista per settembre – rimarca Simon Derrick Chief Currency Strategist, BNY Mellon – preparando la scena per uno stallo con Bruxelles alla fine di quest’anno. Le linee di battaglia sono state tracciate poche settimane fa quando il primo ministro Giuseppe Conte ha presentato l’agenda della coalizione sui tagli alle tasse e una maggiore spesa sociale”.
Test asta BTP
Altro elemento di tensione sono poi le aste in programma oggi e domani per un totale di 17 miliardi di euro massimi che il Tesoro intende piazzare nel consueto trittico di aste di fine mese. Domani sono previsti fino a 6,5 mld tra CCT e BTP a 5 e 10 anni.
L’ultima asta dei bond decennali, avvenuta a fine di maggio, aveva visto il rendimento medio lordo di assegnazione per il Btp decennale avvicinarsi al 3%, quasi raddoppiato rispetto all’1,70% del collocamento precedente. Ieri il Tesoro ha collocato CTZ con scadenza 2020 per 1,75 miliardi con un rendimento dello 0,917%, +57 punti base rispetto alla precedente emissione.