Notizie Notizie Italia In diretta dalla City – Giornata da rischio off

In diretta dalla City – Giornata da rischio off

24 Agosto 2010 07:27


Da Londra un trader italiano di una banca internazionale, dietro la promessa dell’anonimato, ci guida sui mercati finanziari con il taglio operativo proprio di un professionista della finanza. Per mantenere intatta questa caratteristica si scelto di non filtrare il commento originale, conservandone quindi anche i tecnicismi. Ecco di cosa si parla oggi nelle sale operative della City. Buona lettura


1 – DATI E MERCATI

I mercati continuano ad avere un approccio piuttosto “difensivo”: da una parte l’economia US e’ chiaramente in rallentamento, ma dall’altra M&A sono in ripresa (segnale bullish?).


 


– S&P -0.40%, EuroStoxx +0.64%, Ice brent -1.71% ($73/b), CRB index -0.40%.


– il 10Y US perde 4bps (2.57%), mentre continua il flattening della curva US (come spesso accade prima di una fase di rallentamento economico): allego grafico (interessante!).


 

 


 Fonte: Bloomberg


 

A noi sembra che i tassi continuino a scendere piu’ per flight to quality che per i “terribili” scenari di deflazione, tanto cari alle varie “Cassandre” (il 5Y fwd breakeven inflation rate e’ al +2.3370%:

perche’ se c’e’ deflazione?).


– Nel Forex: Eurusd continua a perdere terreno (minimo 1.2630), acquisti su JPY (84.95, -0.80%), Sterla debole.


 


2 – TRE, SECONDO NOI, SONO I FATTORI “DRIVER” PER EURUSD:


 


a) Avversione/propensione al rischio.


Se c’e avversione al rischio (e quindi, per esempio, i mercati azionari scendono), a parita’ di condizioni, il Usd viene acquistato.


Questa relazione ha funzionato bene fino a fine 2009. Allego grafico del Dollar Index (in rosso) e dello S&P (in bianco): se sale uno, scende l’altro. 

 

 

 

 



Fonte: Bloomberg

 


b) Sovereign risk dei Paesi della “periferia” Europea (Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda).


Ovviamente il fatto che il 10Y Greco e’ al 10.90% (contro quello tedesco al 2.278%) non aiuta certo la credibilita dell’Euro.


 


c) Tassi e/o Quantitative Easing.


Se la Fed o la Bce dichiarano di mantenere in essere misure non convenzionali (come il Quantitative Easing, aiuti alle banche commerciali, acquisti di Govies etc) il rispettivo cross si indebolisce (perche’ gli investors escludono ogni ipotesi di “exit strategy”). I tassi sono a zero ovunque (e’ un dato di fatto!), ma il Quantitative Easing puo’ essere piu’ o meno aggressivo. Ed e’ un fattore “mover” del cross valutario.


 


Ora, in questa fase a noi sembra che:


– il fattore a) sia neutrale (equity gia’ incorporano dati macro negativi mentre M&A sembra vivace);


– il fattore b) sia chiaramente negativo Eur.


– il fattore c) sia moderatamente negativo Eur (tutti mantengono misure non convenzionali).


 


Risultato: per noi Eurusd si stabilizzera’ in area 1.2400


 


3 – DATI OGGI


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