Notizie Notizie Italia Calcio e finanza: Serie A in utile nel 2010 grazie ai soldi delle TV

Calcio e finanza: Serie A in utile nel 2010 grazie ai soldi delle TV

23 Agosto 2010 08:38

Gli incassi provenienti dalle tv porteranno i conti della “Serie A” in utile operativo nella stagione 2010/2011. Lo afferma uno studio di StageUp – Sport & Leisure Business svolto alla vigilia dell’avvio della stagione calcistica fissato per il prossimo fine settimana. Grazie ai maggiori ricavi provenienti dalla vendita collettiva dei diritti televisivi – spiega lo studio – i club della “Serie A” di calcio, mantenendo inalterata la struttura dei costi, avranno in media un reddito operativo positivo per 400mila euro rispetto ad una media in rosso per 8,3 milioni della stagione 2008/2009.


“Il business calcistico di vertice – sottolinea StageUp – potrà dunque essere profittevole senza rinunciare ai risultati sportivi, se si pensa che già nel campionato 2008/2009 ben 7 (Juventus, Fiorentina, Genoa, Palermo, Cagliari, Lazio e Udinese) dei primi 10 club in classifica a fine stagione avevano poi chiuso il bilancio in utile.


Il calcio di vertice fra i business italiani più profittevoli


Se gestito in equilibrio economico, il calcio di vertice si dimostra quindi un business redditizio a livello dei maggiori comparti industriali. Tanto che, conti alla mano, il business di un club di “Serie A” in termini di redditività potrà entrare fra i primi 10 settori industriali più redditizi del nostro Paese. Sempre secondo lo studio di StageUp, i 9 club che hanno chiuso in utile operativo la stagione 2008/2009, grazie ai maggiori incassi derivanti da diritti tv, potranno raggiungere una redditività media del 17,5% sul fatturato, a livello di settori come quello delle costruzioni o l’alberghiero.


“In Italia, una gestione sostenibile del business calcistico di vertice – ha affermato Giovanni Palazzi, presidente di StageUp – Sport & Leisure Business – ottiene ritorni molto interessanti se si pensa che i club di ‘Serie A’ sono stati toccati solo marginalmente dalla crisi economica a differenza di numerosi altri settori industriali come l’automotive o il commercio che hanno visto i margini di profitto ridursi in maniera sensibile”. La ricetta? “Ora che i ricavi sono più sbilanciati sui diritti media occorre diversificare per equilibrarli maggiormente puntando soprattutto su marketing, innovazione e formazione manageriale in attesa di poter gestire uno stadio di proprietà”.