In calo per il settimo mese consecutivo l’occupazione Usa
Salgono a sette i mesi consecutivi di discesa dei posti di lavoro negli Stati Uniti. In luglio sono stati 51mila, al di sotto dei 70mila attesi dagli analisti, ma in linea con una tendenza in atto ormai da inizio 2008. Da dicembre sono così 463mila i posti di lavoro complessivamente persi dall’economia americana.
Non basta poi che le rilevazioni di giugno e maggio siano state riviste verso l’alto per complessive 26mila unità. Che non possa essere considerato l’inizio di un trend di miglioramento lo ha spiegato in un commento a caldo anche Ian Shepherdson, capo economista di High Frequency Economics. Secondo l’economista il dato sui payroll non rifletterebbe la realtà del mercato del lavoro, dove, sottolinea, il tasso di disoccupazione è cresciuto dello 0,7% in soli 3 mesi. Il tasso è infatti salito dal 5,5% di giugno al 5,7% di luglio, a giudizio di Shepherdson a causa della maggiore difficoltà dei nuovi entranti nel mercato del lavoro a trovare un posto. Non è un caso che il tasso di disoccupazione tra i teenagers sia salito dal 2,2 al 20,3%.
Lo spaccato del dato sui nonfarm payrolls evidenzia una contrazione che ha riguardato tutti i settori. I servizi hanno perso 30mila posti, le imprese manifatturiere 35mila posti e quelle immobiliari 22mila unità. Piatto l’andamento nel settore dei servizi finanziari, mentre in crescita è risultato l’andamento nell’health care e nella pubblica amministrazione.