Imu-Iva: un rebus da risolvere entro fine agosto, il Governo cerca 5 miliardi di euro
Il rebus Imu-Iva entra nel vivo. Nel fine settimana il ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, ha annunciato lo stop all’aumento dell’Iva e il blocco totale dell’Imu sulla prima casa. Una sortita che ha scatenato la reazione di molti esponenti della maggioranza, che oggi è impegnata in un confronto con il Governo per trovare una soluzione al rebus entro fine agosto. In sostanza si dovranno trovare le coperture al mancato gettito dell’Imu sulla prima casa (4 miliardi di euro nel 2012) e al balzello dell’Iva inizialmente previsto al 22% (circa 1 miliardo di euro). Il Governo, se venissero confermate le parole di Zanonato, dovrà quindi andare a caccia di 5 miliardi di euro.
Se il blocco dell’aumento Iva è dato quasi per scontato, sull’Imu non è detto che il Governo seguirà la strada dell’abolizione totale. L’obiettivo annunciato nelle scorse settimane da Letta è invece quello di un superamento dell’attuale forma dell’imposta sulla prima casa, che prevede una detrazione pari a 200 euro. Le ipotesi in questo campo sono molte, come ad esempio un innalzamento della detrazione a 600 euro che esenterebbe circa l’85% dei contribuenti.
Un’altra opzione, che ha preso piede nel Partito Democratico, è la creazione di una tassa unica sui servizi (“tax service”) che ingloberebbe la Tares, l’Imu e, a detta della stampa nazionale, anche l’addizionale comunale Irpef. Inoltre, ci sarebbe ancora un’ulteriore ipotesi: l’Imu non verrebbe pagata da chi ha un reddito Isee inferiore ai 15.000 euro, che corrisponde a circa il 75% dei contribuenti.
Questa mattina, infine, il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, in un’intervista a La Stampa ha dichiarato che l’Imu sulla prima casa resterà solo sulle abitazioni di lusso, che attualmente rappresentano circa lo 0,2% degli immobili in Italia. Tante ipotesi e tanta confusione. Ma il rebus dovrà essere risolto non oltre il 31 agosto.